Movimento cellulare

Anche le cellule compiono movimenti; questa necessità è dettata in genere dal bisogno di potersi spostare verso zone dove è più facile procurarsi il nutrimento, oppure, come nell'organismo umano, verso zone dove svolgere funzioni specifiche.

Molte cellule, ancorate ad altre cellule per formare gli epiteli, anziché spostarsi per raggiungere il cibo, muovono i liquidi che le circondano provocando un ricambio continuo di sostanze con cui vengono a contatto. Come abbiamo visto, di questo tipo di movimento sono responsabili le ciglia (movimento ciliare); mentre i flagelli conferiscono la possibilità di muoversi, "nuotando" con andamento sinusoidale (ondulatorio), ai gameti maschili (movimento flagellare). Un terzo tipo di movimento, molto più lento dei precedenti, adottato da alcune cellule umane, è il movimento ameboide.

Di questo particolare modo di procedere non si conoscono ancora bene i meccanismi, poiché non si può fare riferimento a strutture definite come quelle di ciglia e flagelli. In questo tipo di movimento vengono utilizzate le caratteristiche del citoscheletro di riorganizzarsi dinamicamente, assemblando e dissociando le sue strutture portanti. Inoltre è sfruttata la capacità di contrazione dei filamenti di actina, organizzati con i filamenti di miosina. Il movimento ameboide comprende tre fasi: la cellula emette dalla superficie del corpo delle estroflessioni dette lamellipodi ("piedi lamellari") che si estendono sulla superficie di appoggio; queste strutture per l'avanzamento devono attaccarsi alla superficie e trascinare il resto della cellula.

Nell'organismo umano utilizzano il movimento ameboide cellule (per esempio, i macrofagi) che hanno funzione di "spazzini", cioè ripuliscono, inglobando e digerendo tutti i detriti di cellule morte o i batteri penetrati nell'organismo.

Usano questo tipo di locomozione anche altre cellule presenti nel sangue, i linfociti e i granulociti, che attraversano i vasi sanguigni per portarsi nei siti di infezione dove svolgono la loro funzione di difesa dell'organismo. Al movimento ameboide è strettamente correlata la fagocitosi, cioè la capacità da parte di alcune cellule (per esempio, macrofagi, granulociti) di inglobare grosse particelle (come i batteri) e di digerirli. Nella fagocitosi la cellula emette grandi estroflessioni che circondano la particella e si ricongiungono racchiudendola in una grossa vescicola; questa la fonderà con i lisosomi che contengono enzimi digestivi, dando il via alla demolizione.