La sterilità e la fecondazione artificiale

Si stima che attualmente circa il 15-20% delle coppie si rivolgano al medico per risolvere le difficoltà di concepimento; in realtà meno del 10% delle coppie risulta realmente sterile e anche tra queste almeno la metà può essere trattata con successo.

In condizioni normali, un uomo e una donna di circa 20 anni hanno una probabilità del 18% di concepire un figlio in un preciso periodo, mentre la fecondità femminile dopo i 30 anni diminuisce progressivamente; tuttavia mediamente si calcola che dopo circa un anno di rapporti regolari finalizzati l'80% delle coppie sane raggiunge la gravidanza.

Va ricordato che una vita sessuale regolare favorisce la fecondazione più di una serie di rapporti ravvicinati concentrati nei giorni dell'ovulazione, anche perché lo sperma raggiunge la massima capacità fecondante dopo 3-4 giorni di astinenza sessuale; sono inoltre da limitare le condizioni di stress psicofisico intense e prolungate che, anche se transitoriamente, incidono negativamente sulla fertilità. Tuttavia, dopo 18-24 mesi di tentativi infruttuosi, è opportuno che la coppia si rivolga a un Centro per la Sterilità dove, mediante accertamenti che studiano la morfologia dell'utero e delle tube (isterosalpingografia), dosaggi ormonali, monitoraggi ecografici dei follicoli ovarici, esame del liquido seminale ecc., in circa sei mesi di solito si identifica la causa del problema.
La sterilità di coppia può dipendere sia dalla donna (mancata o difettosa ovulazione, difetti delle tube, anomalie dell'utero, endometriosi), sia dall'uomo (ridotto numero o mobilità degli spermatozoi per un criptorchidismo corretto tardivamente o per un varicocele, nei forti fumatori, alcolisti o drogati, nei soggetti esposti a lungo a radiazioni o ad alte temperature o con infezioni dell'apparato genitale misconosciute), sia da entrambi per ragioni organiche (incompatibilità reciproca di tipo immunologico) o psicosessuali (scarsità dei rapporti, impotenza o eiaculazione precoce, vaginismo).


Una volta identificata la causa, si possono attuare terapie farmacologiche (in caso di disfunzioni ormonali o di endometriosi) o chirurgiche (in caso di difetti dell'utero, delle tube, delle vie seminali o varicocele); al contrario l'assenza di ovulazione, il criptorchidismo corretto tardivamente, l'effetto delle radiazioni e di alcuni farmaci (per esempio, antitumorali) sono condizioni difficilmente recuperabili. In questi casi e in quelli precedenti, in cui le terapie di primo e secondo livello non hanno dato risultati, è possibile oggi ricorrere a diverse tecniche di fecondazione artificiale omologa (se lo sperma è del partner) o eterologa (se lo sperma è di un donatore). L'inseminazione artificiale classica prevede - mentre è in corso l'ovulazione - la deposizione dello sperma nella parte più posteriore della vagina, nella cervice uterina, nel fondo dell'utero o direttamente nell'addome in prossimità delle tube; se gli spermatozoi sono troppo scarsi e poco mobili in associazione a disturbi dell'ovulazione, si può attuare la GIFT (Gamete Intra Fallopian Transfert), una tecnica di inseminazione intratubarica che prevede l'induzione farmacologica dell'ovulazione, seguita dal prelievo degli ovuli maturi che vengono successivamente riposizionati nelle tube insieme agli spermatozoi.

La tecnica che tuttavia ha rivoluzionato l'approccio alla sterilità è la cosiddetta FIVET (fecondazione in vitro), che prevede la fusione dell'ovulo e dello spermatozoo opportunamente trattati all'interno di una provetta; solo a fecondazione avvenuta, l'ovulo viene reinserito nell'utero: per favorire l'attecchimento (che costituisce l'ostacolo più grande) di solito vengono inseriti più ovuli fecondati e questo giustifica l'aumento dell'incidenza di gravidanze plurigemellari in questi soggetti.


L'impossibilità ad avere un figlio può anche essere dovuta all'incapacità di trattenere nell'utero un embrione che si sta sviluppando, andando incontro ad aborto spontaneo, spesso ripetuto. Ciascuna gravidanza ha comunque una probabilità del 15-20% di risolversi in un aborto spontaneo e di solito questo accade se lo zigote è affetto da seri danni che non ne consentono lo sviluppo; tuttavia possono esserci altre cause quali l'incompetenza della cervice uterina (che non sopporta il peso del feto che cresce, ma che è correggibile con un piccolo intervento di cerchiaggio cervicale da rimuovere al termine della gravidanza), la presenza di fibromi uterini (che alterano la muscolatura uterina), la gravidanza extrauterina.


Nonostante il continuo sviluppo di metodiche sempre più raffinate, limiti tecnologici ed etici non consentono tuttavia in tutti i casi la risoluzione della sterilità di coppia. Soluzioni alternative sono rappresentate dall'adozione e dall'affido.