La depressione e’ la malattia del secolo: 60 Milioni di malati solo in Europa

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Depressione. Una parola che racchiude un universo variegato di sintomi e disturbi, un male dalle mille facce che oggi fa molta paura.

Nel mondo è allarme per la veloce diffusione di questa patologia che, andando ad intaccare l’umore, sta raggiungendo livelli tali da rendere invalida la persona che ne è colpita.
 
Solo in Europa, secondo l’ultima stima diffusa dal congresso nazionale “La psichiatria del nuovo millennio: bisogni formativi, competenze cliniche e rischi professionali”, sono ben 60 milioni le persone che sono affette da depressione.

Questo disturbo non fa distinzioni: colpisce sia uomini che donne, in tutte le fasce di età, addirittura interessando la fascia infantile e adolescenziale.

Ma quali sono i suoi sintomi? Appare difficile dare una risposta univoca, poiché la depressione si manifesta in modo decisamente variegato.
Può cominciare con un diffuso senso di tristezza che, col tempo, si traduce nell’incapacità di provare sentimenti positivi. La depressione può rendere apatico il soggetto, creando un vero e proprio distacco tra il proprio sé e la realtà circostante, nonché dalle persone care, amici e famigliari.

Un disturbo che, altresì, si manifesta nell’incapacità di prendere decisioni, cosa che si ripercuote fortemente nella vita quotidiana, andando a ingigantire un probabilmente inesistente problema di inadeguatezza.

La depressione, tuttavia, non interessa solo il livello psichico poiché, alla lunga, va ad intaccare anche la sfera fisica: inappetenza, disturbi del sonno e stanchezza diffusa sono solo alcuni dei modi in cui essa si manifesta.

Le stime presentate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano chiaro: se non si corre ai ripari, nel 2020 la depressione potrebbe diventare la seconda causa di disabilità nel mondo.

In questo senso, gli esperti affermano che è necessario porre maggiore attenzione sull’argomento, poiché molto spesso le terapie oggi utilizzate per combattere la patologia risultano inefficaci o con effetti collaterali non da poco.

E’ bene sottolineare, però, che il primo passo verso la guarigione è condividere il disturbo con famigliari e, soprattutto, esperti.