Isabel Allende: la vita straordinaria di una scrittrice divisa tra realtà e letteratura

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Sono nata nell'ultima stanza di una casa buia e sono cresciuta fra mobili antichi, libri in latino e mummie. Ma questo non mi ha resa malinconica, perché sono venuta al mondo con un soffio di foresta nella memoria”. Così esordisce Isabel Allende in uno dei suoi libri più famosi: Eva Luna.

Isabel Allende è una delle autrici latinoamericane più amate al mondo. Ripercorriamo alcune delle principali tappe della sua vita e del suo lavoro.

Un’infanzia felice e una famiglia bizzarra
«Sono una scrittrice perché sono stata benedetta da un buon orecchio per le storie, da un’infanzia infelice, da una famiglia bizzarra», dichiara la Allende nella sua biografia sul sito ufficiale isabelallende.it. L’autrice nasce in Cile il 2 agosto 1942. A tre anni dalla nascita il padre, Tomas Allende, divorzia e abbandona la famiglia. La madre, Doña Panchita, decide quindi di tornare in Cile con i tre figli e andare a vivere nella casa del nonno a Santiago. Dopo aver terminato gli studi, Isabel lavora dapprima per la FAO, poi si dedica a un giornalismo impegnato. La figura del nonno, dopo l’abbandono del padre, diventa molto importante nella sua vita. Tanto che il grande sentimento di dolore e di sconforto al ricevere la notizia che questi è sul punto di morire la spinge a scrivere una lettera per lui, che poi diviene il romanzo che segna l’inizio della sua carriera di scrittrice: La casa degli spiriti (1982; La casa de los espirítus). «I romanzi – dichiara l’autrice - sono fatti della stessa stoffa della vita. Un romanzo è una faccenda lunga e paziente, è come ricamare un arazzo con molti fili e molti colori. Io lavoro d’istinto, senza saper bene che cosa sto facendo, finché un giorno lo giro e guardo il disegno».

Isabel Allende: una vita divisa tra realtà e letteratura
La casa degli spiriti, il primo romanzo della talentuosa scrittrice, diventa ben presto un best seller, anche grazie alla trasposizione cinematografica del regista Bille August (nel cast: Antonio Banderas, Meryl Streep, Wynona Rider). Ne seguono molti altri: da D’amore e ombra, (1984), storia d'amore all'ombra di una spietata dittatura frutto di un'esperienza reale vissuta da alcuni conoscenti della scrittrice durante la dittatura di Pinochet , a Eva Luna (1988), storia tormentata di una bimba solitaria che si innamora dell’amante della madre. Nel 1991, mentre presenta il suo nuovo lavoro, Il piano infinito (1991), che parla della vita di suo marito William, la figlia Paula viene colpita da una grave malattia che nel giro di un anno la porta alla morte. Paula aveva solo 28 anni. Isabel Allende le dedica un commovente romanzo: Paula (1994).
La Allende oggi continua a scrivere e a pubblicare libri. Nel 2007 ha raccontato la sua vita nell’autobiografia La somma dei giorni. In uno dei suoi ultimi libri: Amore (2013), l’autrice ripercorre la sua esperienza in materia amorosa, aggiungendo nuovi aneddoti all’affresco della sua vita intima: «La mia vita sessuale è iniziata presto, più o meno a cinque anni, all’asilo delle suore Orsoline a Santiago del Cile ...», racconta. Il suo ultimo libro, Il gioco di Ripper, è uscito nelle librerie nel 2013.

Curiosità
Dove vive: la Allende è cilena ma vive dal 1989 in California con suo marito, nel 2003 ha ottenuto la cittadinanza americana
Il suo piatto preferito: il riso al latte
La frase: “La scrittura per me è un tentativo disperato di preservare la memoria che mi consente di non perdere pezzi lungo il cammino”.

Foto © isabelallende.it