La Canzone del Sole: la perfetta sinergia tra il testo di Mogol e la musica di Battisti

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Parole semplici ma allo stesso tempo sublimi. Scritte da Mogol, cantate da Battisti e diventate prima emblema di una generazione e poi parte imprescindibile della storia della canzone italiana. 

Un inizio semplice, un'immagine precisa: "Le bionde trecce gli occhi azzurri e poi." E poi ad essere raccontata è La Canzone del Sole, in un continuo passaggio tra l'innocenza del passato, la sfiducia del presente e la speranza per il futuro.

Era il 1971 quando l'Italia fu rapita da tre accordi di chitarra. La Maggiore, Mi Maggiore e Re Maggiore. Tre accordi senza un ritornello: struttura impensabile per l'epoca, La Canzone del Sole non fu infatti inserita in nessun album, ma utilizzata come lato A del 45 giri che conteneva Anche per te.

Anomala per l'epoca e a tratti rivoluzionaria, La canzone del sole conquistò il popolo italiano dei primi anni '70, in un periodo carico di rivolgimenti sociali e accese proteste di piazza.  Mogol e Lucio Battisti, sinergia pura fatta di parole e note, unione che ha forse trovato la sua massima espressione proprio in questa bellissima canzone.

Poteva infatti essere solo Lucio Battisti a rendere vibrante e vivo il testo di Mogol, talmente vivo che quelle parole in musica riuscirono, e riescono tuttora, a diventare 'proprietà' di ogni persona che, almeno una volta, si sia ritrovata ad ascoltarle.

E, passati più di quarant'anni, continua a rinnovarsi quella particolare alchimia capace di fermare il tempo, in grado di rendere attuale, ancora oggi, una canzone incisa su vinile quasi mezzo secolo fa.

Qual è quindi il segreto de La canzone del Sole? Mogol racconta la vita scrivendo, e Battisti la canta mettendola in musica. Racconti in cui chiunque riesce a riconoscersi, racconti che chiunque può far propri ascoltandoli e cantandoli.

Registrata nei celebri studi RCA di via Tiburtina a Roma e contenuta in un vinile la cui copertina ritrae Battisti mentre cammina in un verde prato in fiore. Un immagine che, quasi, anticipa tutti quei colori che poi si trovano nel testo de La canzone del sole: Il mare nero, le bionde trecce, gli occhi azzurri, le calzette rosse e l'acqua verde.

Una canzone a colori, una canzone di immagini vive e pulsanti. La Canzone del Sole abita nei ricordi di ogni italiano e l’impressione è che continuerà ad abitarci per moltissimi anni ancora.