Vampiro... Mania! La nascita della leggenda, tra folklore e mitologia

vampiro-mania

E' la paura, spesso, ad alimentare le nostri passioni e i nostri interessi. E' il fascino dell'ignoto a catturare la nostra attenzione. Che dire, per esempio, della... Vampiro mania? Da "Dracula" di Bram Stoker alla saga di "Twilight", da "True Blood" a "Vampire Diaries", negli ultimi anni abbiamo assistito a una vera e propria proliferazione di film, libri e serie TV a tema vampiresco.

Eppure non si tratta di una "passione" recente, perché il mito del vampiro è nato in tempi molto antichi e, tramandato di generazione in generazione, si è arricchito di nuove iconografie e leggende. Facciamo un salto indietro nel tempo e scopriamo come ha avuto origine e si è evoluta la tetra figura del non-morto... Succhiasangue!

Il mito del vampiro nasce nei tempi antichi: i persiani, per esempio, tramandarono racconti di demoni bevitori di sangue. Sono persiani infatti i natali della mitica Lilitu che, successivamente, diede vita alla figura ebraica di Lilith, un demone che si nutriva del sangue dei bambini.

La mitologia greca e romana, invece, è molto più variegata. Compaiono le Empuse, le Lamie e le Strigi. Empusa, figlia della dea Ecate, si trasformava in una donna e si divertiva a sedurre gli uomini per poi nutrirsi del loro sangue. Le Lamie si nutrivano del sangue dei bambini che giacevano nei loro letti, mentre la Strige (una donna con il corpo d’uccello) li divorava. Il folklore dell’epoca è ben descritto nel Satyricon di Petronio e nell’Arte Poetica di Orazio.

L’associazione del vampiro al pipistrello nasce invece nella cultura indiana. Nella mitologia hindu, infatti, Baital è una creatura per metà umana e per metà pipistrello che si impossessa dei corpi dei morti per vendicarsi dei vivi che non lo hanno onorato con un adeguato rito funebre al momento della sua morte.

Il mito del vampiro ebbe però una vera e propria spinta propulsiva nel medioevo. Dalle cronache dell'epoca apprendiamo che è proprio in questi anni che cominciarono a circolare (e ad essere largamenti utilizzati) i cossiddetti "rimedi anti-vampiro". In Croazia, per esempio, la popolazione provò a piantare un paletto nel cuore di Jure Grando, un uomo apparentemente tornato dal regno dei morti, per poi risolvere direttamente il problema decapitandolo.

L'isteria di massa, conosciuta come la "Controversia sui vampiri del XVIII secolo", infuriò per più di un secolo. Molte epidemie furono associate ad attacchi di vampiri, molte tombe furono profanate nel tentativo di decapitare i presunti “non-morti”. Quello che aiutò il diffondersi del mito furono molte sepolture premature e la rabbia, patologia che può portare a mordere altre persone e a perdere sangue dalla bocca.

Il terrore cessò solo quando Maria Teresa d’Austria mandò il suo medico di fiducia a studiare il problema e, al suo ritorno, promulgò una legge che vietava la violazione delle tombe e dei cadaveri. Nonostante lo sforzo dell’imperatrice, però, la figura del vampiro rimase radicata nelle credenze popolari per giungere intatta fino a noi.

Interessante è il libro “Vampire, Burial and Death” di Paul Barber, che spiega come le leggende sui vampiri traggano origine dal tentativo dei popoli antichi di spiegare la decomposizione post-mortem. Per esempio, si riteneva che i “non-morti” si cibassero di sangue perché non si capiva la normale fuoriuscita di sangue dalle cavità orali di un cadavere e il gonfiore dovuto ai gas che premono nel tronco. Il cadavere sembrava così una persona ben nutrita, con il ventre pieno e prominente.

Numerosi altri miti sono riscontrabili nelle culture delle Americhe, dell’Asia e dell’Africa. Quello che affascina è che la creatura demoniaca del vampiro sia rappresenta dalla donna nel medioevo (il potere femminile sull’uomo tanto temuto da quest’ultimo) e dall’uomo dopo i secoli bui (la paura del potere incontrastato di quest'ultimo). Attualmente questa figura demoniaca, senza differenza di genere, rappresenta una moda dilagante che attrae con il suo fascino soprattutto i più giovani.

Foto © Volker Witt - Fotolia.com