Scoperte genetiche: la pulce d'acqua ha 8000 geni in più dell'uomo

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Quando si pensa alla complessità genetica viene naturale pensare che l'essere geneticamente più complesso sia l'uomo.

Tuttavia una recente scoperta contraddice questo assunto dettato dalla logica comune. Alcuni ricercatori, infatti, hanno da poco reso nota sulla rivista Science l'esistenza di un particolare crostaceo d'acqua dolce il cui genoma è composto da circa 31.000 geni.

Chiamato Daphnia Pulex, supera di 8000 geni l'essere umano diventando, ad oggi, l'essere vivente più complesso del pianeta.

A vederlo, non si direbbe assolutamente che questa pulce d'acqua dolce sia portatrice di cotanta complessità: in effetti la Daphnia Pulex presenta un corpo trasparente con all'interno un semplice sistema nervoso e circolatorio, il tutto contornato da arti snodati.

L'importanza scientifica della scoperta non sta solo nella quantità dei geni ritrovati nel microscopico crostaceo, quanto anche dal fatto che più di un terzo di quelli studiati appare totalmente nuovo per il mondo della scienza.

Il fatto potrebbe apparire ai più come una semplice curiosità ma in realtà la scoperta nasconde un risvolto molto più serio in termini di meccanismi di difesa ambientale attuati degli esseri viventi.
In effetti, la caratteristica principale della Daphnia Pulex risiede nella sua possibilità di trasformarsi in base alle sollecitazioni esterne: a seconda della minaccia, quindi, il microscopico essere vivente riesce a sviluppare elementi corporei o particolari abilità, capaci di difenderlo dai predatori esterni. Questo sorprendende aspetto deriverebbe proprio dal gran numero di geni.

Lo studio della Daphnia Pulex potrebbe quindi aiutare i ricercatori a comprendere in che modo gli esseri viventi, e soprattutto gli esseri umani, rispondo e reagiscono alle minacce esterne.
La scoperta è molto importante nell'ambito della ricerca, poiché va ad accrescere le conoscenze finora acquisite in un ramo del tutto nuovo della scienza che, denominato 'Genomica ambientale', mira a comprendere in che modo avviene l'interazione tra geni e ambiente al fine di modellare un organismo vivente.

Un campo ancora tutto da esplorare in cui la scoperta di un esserino tanto minuscolo appare di fondamentale importanza nello sviluppo di nuove teorie ed ipotesi che mirano a salvaguardare la salute dell'uomo.