Mappe satellitari e rimedi classici: come combattere la diffusione della Zanzara Tigre

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Il suo nome completo è Aedes Albopictus e rappresenta uno degli aspetti negativi che l’avvicinarsi dell’estate porta con sé. Parliamo della Zanzara Tigre, vero e proprio incubo estivo che da qualche decennio a questa parte interessa anche la nostra penisola. Riconoscibilissima per le particolari striature bianche di cui è ricoperto il suo corpo, la diffusione della Zanzara Tigre nei nostri territori è relativamente recente: di provenienza prettamente tropicale e sub tropicale, questa specie fa il suo ingresso in Italia nel corso primi anni '90 dove, grazie alla notevole capacità di adattamento, è riuscita a colonizzarne diversi territori.

Ma scopriamo più da vicino le caratteristiche della Zanzara Tigre: conoscerne abitudini e dinamiche di sopravvivenza, infatti, è il primo passo per combatterne l'azione e impedirne l'ulteriore diffusione. Oltre alla vistosa morfologia tigrata, la Zanzara Tigre si differenzia  dalle altre specie per l'incredibile capacità di operare non solo di notte, ma anche nel corso delle ore diurne. Alla sua onnipresenza oraria bisogna poi aggiungere l'estrema velocità con la quale è solita muoversi: una rapidità che le consente di sfuggire molto facilmente ai vani tentativi di difesa incondizionata da parte di uomini e animali.

Combattere la Zanzara Tigre deve essere una priorità soprattutto perché, diretta conseguenza dei suoi attacchi, non sono solo le fastidiose eruzioni cutanee che tutti noi abbiamo sperimentato: la Zanzara Tigre, infatti, può essere veicolo di diffusione di patologie ben più gravi tra le quali troviamo la Chikungunya, la Febbre Gialla, la Febbre del Nilo e l'Encefalite.

Come è possibile, quindi, arginare il fenomeno? In termini di bonifica e lotta, appare decisamente confortante una recente ricerca che trova nella tecnologia satellitare un valido alleato alla battaglia contro la Zanzara Tigre. Stando a quanto scoperto dai ricercatori dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige, d'ora in poi sarà possibile monitorare l'attività e la diffusione del sopracitato insetto grazie all'analisi di semplici dati forniti dal satellite, con i quali si potranno localizzare le aree più idonee ad ospitare l'insetto e attuare, di conseguenza, azioni preventive contro la sua diffusione.

Ma in attesa di questi dati e soprattutto del risultato che si potrà ottenere da essi, come fronteggiare l'emergenza e ridurre al minimo la possibilità di essere punti? Poiché la Zanzara Tigre vive all'aria aperta e non è particolarmente amante degli spazi chiusi, è necessario munirsi di precauzioni quando si svolgono attività all'aperto, soprattutto durante le ore diurne, le quali rappresentano il momento durante il quale la Zanzara Tigre è più operativa. Poiché, inoltre, tale specie di insetti tende a mantenere una quota di volo piuttosto bassa, le zone del corpo che dobbiamo proteggere di più sono gli arti inferiori, soprattutto polpacci e piedi.

Le zone in cui essa si nasconde e opera, poi, sono quelle ricche di vegetazione, fresche e soprattutto ombreggiata: siepi, erba alta e arbusti sono quindi luoghi in cui sarà più facile essere punti. La protezione, in questo caso, è la stessa che ci difende dalle comuni zanzare, ovvero prodotti repellenti da applicare sulla pelle.