Referendum sulle trivelle: tutto quello che c’è da sapere

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La costante ricerca di gas e petrolio nei vari territori italiani può diventare pericolosa per la natura e per l’ambiente. Ne sono una dimostrazione le trivellazioni in mare, estrazioni di idrocarburi liquidi e gassosi costose e difficili, che rischiano di provocare danni alle spiagge, all'ecosistema marino e di rovinare l'appeal turistico di alcune perle del nostro Belpaese.

Secondo uno studio Ispra, divulgato da Greenpeace, nei mari che circondano le trivelle oggi in azione sono stati superati i livelli stabiliti dalla legge di concentrazione di agenti inquinanti e metalli pesanti pericolosi per l’uomo. Trivellare il fondo marino per estrarne petrolio, quindi, è un attività che potrebbe compromettere drasticamente la salute delle nostre acque marine per decenni.

La preoccupazione per le conseguenze ambientali e per i contraccolpi sul turismo di un maggiore sfruttamento degli idrocarburi è sempre maggiore. Per questo motivo, il prossimo 17 aprile, è stato indetto un referendum sulle trivellazioni in mare. Lo hanno voluto 9 Regioni italiane (Basilicata, Calabria, Campania, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto), appoggiate da numerosi movimenti e associazioni ambientaliste, tra cui il coordinamento NoTriv.

Il referendum non chiede un alt immediato. La richiesta è di cancellare la norma (articolo 6 comma 17 del codice dell’ambiente) che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia dalla costa sino all'esaurimento della vita dei rispettivi giacimenti. Allo stato attuale, infatti, chi estrae gas o petrolio da questi giacimenti può chiedere la proroga della concessione fino a 50 anni, così da raggiungere l'esaurimento naturale delle scorte. La vittoria del Sì bloccherà tutte le concessioni per estrarre il petrolio una volta scaduti i contratti. Attualmente ci sono 53 pozzi attivi, che sarebbero costretti di conseguenza a chiudere nel giro di 5-10 anni.

La domanda che si troverà stampata sulle schede è "Volete che, quando scadranno le concessioni, vengano fermati i giacimenti in attività nelle acque territoriali italiane anche se c'è ancora gas o petrolio?" Quindi: chi vuole eliminare le trivelle dai mari italiani deve votare Sì, chi vuole che le trivelle restino senza una scadenza barrerà la casella No. A voi la scelta.
 

Credit foto: Ansa.it