Perché i Social Network possono rovinarci la vita?

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Agli italiani piacciono i Social Network e Facebook in particolare.
Lo confermano i dati che, nei mesi scorsi, hanno quantificato in 23 milioni gli iscritti solo sul territorio nazionale.
Da indagini più approfondite è emerso che ogni giorno gli italiani spendono in media 2 ore e mezza a twittare e postare. Più di francesi, tedeschi, britannici e statunitensi. Con tutti i pro e i contro del caso.
Perché i social network possono rovinarci la vita?
I Social Media hanno introdotto nuovi criteri di comunicazione, abbattuto ogni distanza e modificato il modo di relazionarsi.
Ma come tutti gli strumenti più rivoluzionari, presentano anch'essi effetti collaterali.
Dipendenza, infelicità e violazione della privacy sono alcune delle conseguenze più negative che possono derivare da un errato utilizzo dei social network.

Si chiama “Fear of missing out” - letteralmente è la “paura di essere tagliati fuori”.
Si tratta di una vera e propria ossessione, generata dal pensiero che chiunque, all'interno della propria cerchia di conoscenti, stia facendo qualcosa d'interessante e da cui ci si sente esclusi.
Il disturbo, conosciuto da tempo, si è diffuso a macchia d'olio negli ultimi anni proprio a causa dei social network.
Chi ne soffre manifesta il bisogno compulsivo di controllare ciò che fanno gli altri, sviluppando a tutti gli effetti una dipendenza.
In altri casi, l'utilizzo di alcuni social media – Facebook in particolare – potrebbe causare frustrazione e infelicità.

Lo rivela uno studio condotto dall'Università di Darmstadt e dall'Università Humboldt di Berlino.
L'infelicità sarebbe conseguenza dell'invidia provata verso la felicità “costruita” e sbandierata nei profili Facebook altrui.
Altrettanto allarmante è il fenomeno legato al furto d'identità e alla violazione della privacy.
Spesso, la causa è l'eccessiva leggerezza con cui si condividono in rete foto e dati personali.

Pubblicare online informazioni sensibili significa renderle accessibili a chiunque e per un periodo di tempo indeterminato.
In questo modo, inconsapevolmente, si corre incontro a un rischio molto alto: il furto d'identità.
Per non parlare del fatto che commenti e fotografie condivise sul Web possono influenzare la reputazione dell'utente, anche a distanza di anni.
I Social Media sono strumenti dalla portata rivoluzionaria, il cui uso dovrebbe essere cauto e restare al servizio dell'utente.
L'abuso potrebbe generare dipendenza, infelicità e perfino causare furti d'identità.

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