Cosa si intende per società offshore?

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Quando si parla di finanza e capitali economici si sente spesso nominare il termine "offshore". E se, letteralmente, tale vocabolo significa "estero", "in alto mare" o "fuori dalle acque territoriali", quando utilizzato in ambito finanziario, sta ad indicare le società costituite in paesi in cui si pagano imposte molto basse, i conti corrente aperti in questi paesi oppure le operazioni finanziarie ivi realizzate.

Esistono liste nere (blacklist) create dagli uffici tributari dei vari paesi, nonché, a livello internazionale, dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), che elencano i paesi con particolari regimi fiscali, agevolati, anche detti paradisi fiscali.

Le società offshore sono dunque società registrate al di fuori del paese di residenza in base alle leggi dello stato ospite, ma operanti al di fuori della giurisdizione di quest’ultimo. In questi paesi, di norma, sono previsti scarsi controlli e un regime fiscale agevolato.

Per un soggetto residente in qualsiasi stato non è illegale creare una società offshore ma, in Italia, dal 2005, il Ministero della giustizia ha stabilito che le società italiane che controllano società registrate in paesi a regime fiscale agevolato debbano rispettare un regolamento definito dalla Consob pena il rilevamento di irregolarità e la denuncia al tribunale competente.