Chi ha inventato i gas refrigeranti?

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Grazie all’uso di frigoriferi, congelatori e condizionatori d’aria si sono potute ribaltare situazioni di scarsa vivibilità in zone terrestri caratterizzate da clima umido e caldo e si è prolungata la vita di molti prodotti deperibili, come verdura, frutta, latticini, pesce e carne, che si sono potuti conservare e consumare per lunghi periodi.
L’innovazione si è estesa in tutta la filiera dei prodotti alimentari dove, dal produttore allo stoccaggio, dalla catena distributiva al negoziante, fino al cliente finale, l’utilizzo di ghiacciaie adeguate per mantenere freschi e sani i cibi ha giovato molto alla qualità della vita delle persone.
In questa rapida crescita sociale determinante è stato il ruolo di un gas refrigerante sicuro peri frigoriferi elettrici domestici: il diclorodifluorometano, che ha proprietà termiche ideali, un giusto punto di ebollizione come gas refrigerante (-5,6 gradi Celsius), non è infiammabile e non è tossico, come l’ammoniaca, l’anidride solforosa e il cloruro di metile, sostanze usate nelle prime sperimentazioni.

Fu Thomas Midgley Jr. (1889-1944), un ingegnere meccanico e autodidatta chimico che lavorava nella divisione Frigidaire dell’azienda General Motors, a studiare le sostanze con caratteristiche ideali per il progetto che gli era stato assegnato dal suo superiore Charles F. Kettering, direttore della ricerca. Prendendo spunto dagli studi di Frédéric Swarts (1866-1940) chimico belga, Midgley e il suo assistente capo Albert Henne si orientarono verso il diclorodifluorometano, ribattezzato Freon. Il Freon fa parte di una famiglia di sostanze chimiche chiamate clorofluorocarburi (CFC), anche utilizzati come propellenti in aerosol e nella produzione del polistirene.

Essi hanno portato a drastici miglioramenti nella vita di tutti i giorni, ma sono stati anche i gas responsabili del deperimento dell’ozono negli strati alti della atmosfera terrestre, così oggi sono in progetto gas meno aggressivi per l’ambiente, che li sostituiscano degnamente.