Perché Benedetto XVI si è dimesso?

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L’11 febbraio 2013, a margine di un concistoro per la canonizzazione di alcuni santi, Joseph Ratzinger, eletto papa il 19 aprile 2005, annuncia in latino la sua volontà di rinunciare al pontificato.
Dopo quasi sei secoli, un Papa sceglie di farsi da parte volontariamente.
Nel suo pubblico annuncio, Ratzinger dichiara che a causa dell'età avanzata le sue forze non gli consentono più di amministrare il compito affidatogli: quest'affermazione fa nascere il sospetto che il pontefice sia gravemente malato – ipotesi poi smentita dalle fonti ufficiali.

A quel punto le tesi alternative furono quelle cui la stampa diede via via sempre più credito, d'altronde, le dimissioni di Benedetto XVI si collocano in un contesto particolarmente difficile per la Chiesa Cattolica.
Le accuse di pedofilia rivolte a molti sacerdoti, le lotte di potere intestine e le irregolarità finanziarie dello IOR hanno investito e travolto il Vaticano.
Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche, tutto ciò avrebbe spinto l'anziano pontefice a maturare la scelta di dimettersi.

Nato in Baviera nel 1927, Ratzinger entrò in seminario a 12 anni.
Con l'inizio della seconda guerra mondiale entrò a far parte della Gioventù hitleriana, come tutti i suoi coetanei.
Al termine del conflitto, riprese gli studi di teologia e filosofia; venne poi ordinato sacerdote e intraprese la carriera accademica.
Nel 1977 Paolo VI lo nominò Arcivescovo di Monaco e Frisinga e, pochi mesi dopo, Cardinale.
Sarà invece Giovanni Paolo II ad affidargli incarichi di primo piano all'interno della Curia romana.
Teologo di fama internazionale, durante i 2872 giorni del suo pontificato, la sua leadership è stata spesso messa in discussione.
Eppure, l'annuncio delle sue dimissioni ha scosso e insieme sorpreso milioni di fedeli, e non solo.
Oltre le illazioni della stampa e le supposizioni mai confermate, le dimissioni di Benedetto XVI trovano giustificazione nelle parole dello stesso Ratzinger, che ha dichiarato di non disporre più del vigore fisico e spirituale indispensabile per guidare il ministero petrino.

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