Perché le Brigate Rosse rapirono Aldo Moro?

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Alla base delle motivazioni che portarono al rapimento (16 marzo 1978) e all’uccisione (9 maggio 1978) di Aldo Moro nel 1978 da parte delle Brigate Rosse (BR) , ci sono i dissensi causati dalla sua linea politica.

Moro fu infatti fautore del cosiddetto compromesso storico che consisteva sostanzialmente, nell’aprire un dialogo tra il suo partito, la DC (Democrazia Cristiana) e il PCI (Partito Comunista Italiano). A partire dalla proclamazione della Prima Repubblica (1948) l’Italia aveva visto un governo prettamente democristiano, poco aperto al dialogo, tanto meno con il ‘temuto’ Partito Comunista.

L’apertura di Aldo Moro verso il PCI destò non poco clamore, non solo all’interno del suo partito ma anche da parte della Brigate Rosse che vedevano in Moro il simbolo di un accordo che avrebbe portato il Partito Comunista a un assoggettamento allo Stato Democratico da loro tanto disprezzato.

Punendo Moro, volevano punire tutta la classe politica, volevano dimostrare il loro dissenso nei confronti di uno 'stato imperialista delle multinazionali' e nei confronti del compromesso storico che avrebbe, forse, cambiato per sempre le sorti del nostro Paese. Le BR non raggiunsero il loro scopo, il rapimento di Moro si rivelò un’azione fallimentare che non portò ai risultati sperati.