Pietro da Cortona

Pietro Berrettini, detto da Pietro da Cortona (Cortona 1596 - Roma 1669), fu come pittore e architetto uno dei più importanti protagonisti del barocco.

Le opere pittoriche

Dopo una prima formazione toscana, si recò a Roma (1612), dove studiò Raffaello, le opere antiche e la pittura veneta e si appassionò al classicismo dei Carracci. La sua attività di decoratore di grandi volte, che si svolse con grande fortuna tra Firenze (1637-47, Palazzo Pitti) e Roma, ebbe un'influenza fondamentale sui decoratori barocchi. L'esempio più significativo è il Trionfo della Divina Provvidenza (1633-39, Roma salone di Palazzo Barberini), in cui la complessità del tema figurativo (atto a celebrare la famiglia di papa Urbano VIII Barberini) è un pretesto per l'espressione del gusto spettacolare e dell'abilità tecnica. In questo affresco Pietro inserisce figure ed elementi naturali che invadono i confini dell'inquadratura architettonica, riprodotta con stucchi artefatti.

Le opere architettoniche

Come architetto Pietro da Cortona rappresenta, accanto a Bernini e Borromini, uno dei cardini del barocco romano. Concepì una sintesi dialettica tra forme "classiche" e rinnovamento del linguaggio. Le più importanti opere romane sono la Palazzina del Pigneto Sacchetti (1625-30; distrutta), col nicchione di ricordo bramantesco; la Chiesa dei SS. Luca e Martina (1634-50), su due piani, a croce greca secondo gli schemi del Cinquecento, ma che esprime nelle contrazioni spaziali e nel plasticismo delle struttura la nuova visione seicentesca; S. Maria in via Lata (1658-62), robusto organismo plastico scandito dai forti chiaroscuri dei loggiati. In S. Maria della Pace (1656-57) attuò una felice fusione fra pianta centrale e pianta longitudinale, ottenendo uno spazio articolatissimo, mentre per l'esterno un pronao semicircolare e due ali laterali collegano scenograficamente l'edificio alle vie adiacenti.