La pittura italiana alla fine dell'Ottocento

Introduzione

Durante l'ultimo ventennio dell'Ottocento l'Italia visse un clima politico e sociale acceso, in cui si produssero eventi quali l'ascesa della "sinistra storica", la fondazione del partito socialista italiano, la morte (1878) di Vittorio Emanuele II, la stipula della triplice alleanza (1889). Questo clima di transizione e mutamento lasciò tracce, seppure in modi differenti, anche nei due principali episodi della produzione artistico-figurativa, il divisionismo e il realismo sociale. Sulla scorta delle esperienze pittoriche del paintillisme francese, nella Milano di fine Ottocento si formò in un primo tempo la corrente del divisionismo, i cui maggiori esponenti furono Giovanni Segantini e Gaetano Previati. In seguito si affermò una cultura figurativa attenta agli ideali socialisti e alle istanze di rinnovamento delle classi proletarie, il cui interprete di maggior spessore fu sicuramente Giuseppe Pellizza da Volpedo.