Il ritorno alla pittura

L'arte degli anni '70-'80 è stata caratterizzata da un duplice orientamento: un ritorno alla pittura (con la nuova figurazione, neoespressionismo, transavanguardia, ipermanierismo) e dalla ripresa e dallo sviluppo delle ricerche già condotte dai diversi movimenti nei decenni precedenti. Affini a questi per poetiche sono dunque i vari movimenti cosidetti "neo" (neofuturismo, neoconcettualismo, ecc.) del panorama artistico postmoderno.

La nuova figurazione è nata dall'opposizione al linguaggio informale; si discosta dal realismo per i toni surreali ed espressionisti con cui descrive la realtà: in questo senso può indicare in F. Bacon come il precursore di tale corrente. In Italia prossimi o direttamente collegabili alla nuova figurazione sono B. Romagnini, G. Ferroni, L. Cremonini e Renzo Vespignani (1924-2001).

Il neoespressionismo rappresenta la corrente pittorica sorta in Germania verso la fine degli anni '60, caratterizzata da un ritorno ai valori pittorici, al segno. Tra i suoi esponenti troviamo A. R. Penck, J. Immendorff, M. Lupertz e G. Beselitz.

La transavanguardia. Così definita da Achille Bonito Oliva sulla rivista "Flash art" nel 1979, rappresenta il movimento sorto in Italia alla fine degli anni '70 dopo le esperienze dell'arte povera e della minimal art. Essa recupera la pittura e il disegno figurativi, nell'intento di ritrovare un linguaggio capace di maggiore apertura e libertà espressiva e di restituire il primato, nella pittura, all'intensità tecnica. Tra gli esponenti storici troviamo S. Chia, F. Clemente, E. Cucchi, N. de Maria e M. Paladino.

L'ipermanierismo, o anacronismo, o pittura colta, è la corrente contemporanea alla trasavanguardia e come questa orientata a una ripresa della creazione pittorica. Gli artisti ipermanieristi come F. Pirica, S. di Stasio, A. Abate, O. Galliani, P. Pizzi Cannella si ispirano a iconografie e stili dell'arte del passato rielaborandoli liberamente.