Altri artisti e movimenti astrattisti

Altri artisti hanno vissuto l'esperienza dell'astrattismo: fra questi P. Klee, Franz Marc, con il gruppo del Blaue Reiter, il suprematista C. Malevi č, il costruttivista E. Tatlin. Tra i movimenti astrattisti sono da ricordare: il neoplasticismo, il sincronismo e il vorticismo.

 

I pittori del Blaue Reiter

Il gruppo Der Blaue Reiter (Cavaliere Azzurro) fu fondato a Monaco nel 1911 da Kandinskij, A. Macke e F. Marc e portò alle estreme conseguenze il simbolismo, aprendo la strada alle esperienze astratte.

Franz Marc (Monaco 1880 - Verdun 1916) si interessò al cubismo e alla pittura di Delaunay. La sua opera fin dal 1905 si accentra essenzialmente sul tema animalistico (cavalli e caprioli per lo più). Nel 1909 si legò in amicizia con Kandinskij, Jawlensky e partecipò al Baue Reiter, di cui fu uno dei protagonisti; in quel periodo realizzò i famosi Tre cavalli rossi (1911, Essen, Folkwang Museum), Cavallo rosso e blu, Il cavallo addormentato (New York, Guggenheim Museum).

August Macke (Meschede, Vestfalia 1887- Marne 1914) risentì del cubismo orfico di Delaunay, ma anche dell'uso espressionistico del colore dei fauves . Nel 1911 aderì al gruppo dei Blaue Reiter e realizzò una serie di acquarelli che segnarono il suo passaggio all'astrattismo.

Alexej von Jawlenskij (Torschock 1864 - Wiesbaden 1941) partecipò alle Secessioni di Monaco e di Berlino (1903-04) e nel 1910 aderì al Blaue Reiter. Attraverso esperienze diverse giunse a una sintesi formale e coloristica collegata alla poetica espressionistica (Donna col cappello blu, 1912, Ginevra, collezione privata) e approfondì la sua ricerca di semplificazione formale dipingendo le serie di "variazioni" e poi di "meditazioni" sui temi del paesaggio e dell'immagine (volti-simbolo).

 

Paul Klee

Paul Klee (Münchenbuchsee, Berna 1879 - Muralto, Locarno, 1940) elaborò un linguaggio pittorico libero e immaginario in cui unì con sottile ironia dato reale e fantasia. Dopo gli studi a Monaco (1898-1901), soggiornò in Italia (1901-02) e nel 1905 si recò a Parigi. In questo periodo eseguì alcune acqueforti impregnate di simbolismo e di amara ironia (La vergine sull'albero, 1903). Negli anni 1910-11 avvenne l'incontro con Kandinskij e gli artisti del Blaue Reiter. Nel 1911 iniziò la serie di illustrazioni per Candide di Voltaire, pubblicata nel 1920. Nel 1914 fu tra i fondatori della nuova Secessione di Monaco e compì
un importante soggiorno in Tunisia con A. Macke (Hammamet con la moschea, 1914, Parigi, collezione privata). Dopo la prima guerra mondiale riprese la sua attività e le sue già precisate ricerche (Quelli che non sono stati salvati, 1918, Berna, collezione Felix Klee). Al 1920 risalgono Progetto per l'architettura di un giardino (Berna, Kunstmuseum, fondazione P. Klee) e Abboccano (Londra, Tate Gallery). Chiamato da W. Gropius al Bauhaus, vi insegnò dal 1921 al 1931, prima a Weimar e poi a Dessau (Senecio, 1922, Basilea, Kunstmuseum; Veduta di una città, 1923; Pesci nel cerchio, 1926; Città italiana, 1928: tutte a Berna, collezione Felix Klee). Nel 1924 con Kandinskij, A. Jawlensky e Lyonel Feininger diede vita, a Weimar, al gruppo Die Blaue Vier (I Quattro Azzurri). Nel 1934 si stabilì in Svizzera (Angelo in formazione, 1934, Berna, collezione Felix Klee). Tra le ultime opere della sua vasta produzione (ca 9000 lavori) si ricordano Tempo di Pasqua (1938, Düsseldorf, castello di Jägerhof), La bella giardiniera (1939, Berna, fondazione P. Klee), L'angelo della morte (1940, Berna, collezione Felix Klee).

 

Malevi č e il suprematismo

Casimir Malevi č (Kiev 1878 - Leningrado 1935) iniziò a esporre nel 1910 con il gruppo di tendenza postimpressionista Il Fante di quadri, animato da M. Larionov. Su invito di Kandinskij partecipò a Parigi alla prima mostra del Blaue Reiter (Il raccolto, 1911, Amsterdam, Stedelijk Museum). Nel 1913 fondò a Mosca il movimento artistico del suprematismo, basato su una pittura astratta dalle forme rigorosamente geometriche, e ne definì la poetica attraverso una ricerca teorica con il Manifesto suprematista (1914) e il Manifesto suprematista Unovis (1924). Il suprematismo, staccandosi dal futurismo e dal costruttivismo, dava inizio a una nuova concezione della pittura impostata sull'affermazione del non-oggettivismo e sulla concezione dello spazio fluido, all'interno del quale agiscono forze magnetiche di trazione ascensionale, che conferiscono all'opera una decisa proiezione in senso verticale. Il celebre Quadrato nero (1913, Mosca, Galleria Tretjakov), esposto a Pietroburgo nel 1915, entrava ormai nella sfera dell'astrattismo. Il suprematismo di Malevi č ebbe, almeno fino al 1920, un influsso determinante sull'avanguardia russa. Tra le sue opere: Il falciatore (Mosca, Galleria Tretjakov); Mattino nel villaggio dopo una nevicata (1911, New York, Guggenheim Museum); Donna con secchi d'acqua (New York, Museum of Modern Art); Otto rettangoli rossi (Amsterdam, Stedelijk Museum); Quadrato bianco su fondo bianco (New York, Museum of Modern Art).

 

Tatlin e il costruttivismo

Vladimir Evgrafovi č Tatlin (Mosca, o Harkov, 1885 - Mosca 1953) fu una delle maggiori personalità dell'avanguardia russa, assertore di un'arte funzionale, sul presupposto della sintesi tra arte e tecnologia. I suoi primi rilievi pittorici, composizioni che inglobano lo spazio reale, diedero avvio al costruttivismo russo, che proponeva di ridurre ogni forma artistica a geometriche, non figurative, designazioni di spazio e di movimento. Al 1915-16 risalgono le sue Costruzioni angolari o Controrilievi, realizzazioni polimateriche nella cui tridimensionalità si attua una vivacissima sintesi spazio-tempo-movimento fino al superamento della distinzione tra le arti. Nel 1919 progettò il celebre monumento alla III Internazionale (mai realizzato), di cui espose il modello nel 1920. Intorno al 1921-22 iniziò a dedicarsi al disegno industriale.

 

Il neoplasticismo: Mondrian e Van Doesburg

Mentre in Russia nel 1910-14 si sviluppavano studi sul costruttivismo e sul suprematismo, in Olanda nel 1917 Mondrian e Van Doesburg diedero vita al movimento astrattista del neoplasticismo, anticipato dalle definizioni teorico-didattiche pubblicate attraverso la rivista "De Stijl". La ricerca neoplastica muoveva da proposte del cubismo facendo propri anche i motivi della ricerca astratta per definire nuove forme basate sulla semplice combinazione geometrica e sull'intimo equilibrio di rapporti tra linea e colore, definiti mediante ritmi di rettangoli e blocchi cromatici.

Tra il 1904 e il 1911 si collocano le ricerche e le esperienze di Piet Mondrian (Amersfoort 1872 - New York 1944) per liberarsi dalla formazione accademica (Paesaggio con mulino, 1904, New York, Museum of Modern Art). Trasferitosi a Parigi nel 1911, sperimentò le semplificazioni del cubismo analitico, attraverso il quale si staccò definitivamente dalle convenzioni figurative. Da queste esperienze maturò la propria espressione pittorica, volta all'astrazione pura, mediante una sistematica sostituzione degli elementi formali con segni che si dispongono a tratti verticali e orizzontali (Composizione ovale, 1914, L'Aia, Gemeentemuseum). Nelle opere che eseguì a Parigi dal 1919 al 1938, epoca in cui fece parte del gruppo Cercle et carré (1930-31) e successivamente di Abstraction-création (1932), il processo di astrazione è ormai compiuto (Composizione con due linee, 1931, Amsterdam, Stedelijk Museum; Composizione in bianco, nero e rosso, 1936, New York, Museum of Modern Art). Nel 1940 Mondrian si trasferì a New York, dove il suo stile si caricò di fittissime colorazioni (Broadway Boogie-Woogie, 1942-43, New York, Museum of Modern Art).

Theo Van Doesburg (Utrecht 1883 - Davos, USA 1931) fu pittore, scultore e architetto e con Mondrian fondò il neoplasticismo, aderì successivamente al movimento dada . Dal 1921 al 1923 insegnò al Bauhaus di Weimar. Nel 1931 pubblicò il primo numero della rivista d'avanguardia "Art concret". Tra le sue opere pittoriche caratterizzate da superfici di colori intersecantisi: Composizione in bianco e nero (Basilea, Kunstmuseum).

 

Sincronismo e vorticismo

Il sincronismo fu elaborato a Parigi nel 1913-14 dal pittore statunitense Morgan Russell (1886-1953) con altri connazionali, che lo presentarono ufficialmente con un manifesto e una serie di mostre a Parigi, Monaco e New York. Il sincronismo, che derivò il suo nome da un quadro di Russell (Sincronia), fu l'esito della ricerca sull'applicazione di principi cromatici scientifici in composizioni astratto-cubiste. Anche se di breve durata (nel 1918 stava per esaurirsi) il sincronismo rappresentò negli Stati Uniti il primo movimento d'avanguardia in contatto diretto con le correnti europee.

Il vorticismo prese le mosse in Inghilterra soprattutto per opera del pittore e scrittore Percy Wydham Lewis (1884-1957), insieme con il poeta Ezra Pound, redattore del primo manifesto vorticista Blast (1914). Il movimento che asseriva un nuovo dinamismo pittorico basato sulla poetica del vortice, punto di massima energia, come ritmo immobile, si concluse all'indomani del primo conflitto mondiale.