Introduzione

Il periodo del Rinascimento (dal Quattrocento alla prima metà del Cinquecento) coincise con l'instaurazione del sistema politico assolutistico dei grandi Stati nazionali che caratterizzò l'Europa moderna. Se nella vita politica si affermò l'onnipotenza della monarchia, nella storia socio-economica assunse rilievo centrale la figura del mercante, mentre l'equilibrio tra città e campagna era attraversato da forti tensioni provenienti dal mondo agrario.

Il Rinascimento fu un fenomeno europeo, ma le sue radici furono italiane, anzi fiorentine: infatti fu l'umanesimo fiorentino (F. Petrarca, L. Bruni, M. Ficino ecc.) a promuovere inizialmente il recupero di testi latini e greci, a riassimilare per primo i modelli dell'antichità classica nei campi dell'arte e della vita intellettuale, a riscoprire il mondo, l'uomo e la natura quali luoghi primari di elaborazione del sapere. Le manifestazioni più emblematiche dell'estetica rinascimentale scaturirono dalle arti visive e dall'architettura (alle quali furono dedicati anche testi e trattati normativi sulla prospettiva e la "città ideale"), resi possibili grazie al mecenatismo sia delle corti italiane sia del papato romano.