La gestione della qualità

La ricerca di nuove dimensioni competitive ha assunto, in particolare, la forma della gestione della qualità. In Giappone è stata sviluppata la metodologia del Quality Function Deployment, che ha una duplice finalità: 1) rendere le funzionalità dei nuovi prodotti più rispondenti alle esigenze del consumatore; 2) anticipare alla fase di progettazione la messa a punto di processi aziendali atti a commercializzare il nuovo prodotto. Consiste nella sistematica scomposizione dei bisogni della clientela e delle caratteristiche qualitative attese in entità elementari alle quali far corrispondere specifiche procedure per la progettazione, il lancio, la gestione del prodotto. I benefici ottenibili sono, da un lato, la maggior soddisfazione della clientela, dall'altro la riduzione dei costi dovuti a modifiche dei prodotti/ processi successivi al lancio del prodotto.

Ha origini giapponesi anche il Total Quality Management corrisponde a un sistema di gestione teso a realizzare e a perseguire la qualità in tutte le attività e i processi aziendali. Concetto base della qualità totale è la ricerca continua di prestazioni migliori attraverso un perfezionamento continuo e a piccoli passi (kaizen). In questa impostazione, il profitto passa in secondo piano nel breve termine, ma tende a massimizzarsi nel lungo termine perché l'azienda sviluppa meglio le proprie risorse.

Benchmarking

Un altro approccio che guarda la qualità e rimodella lo spazio competitivo è il benchmarking. Consiste nel confronto sistematico delle prestazioni di un'azienda rispetto a quelle di aziende ritenute "eccellenti" nello specifico ambito di indagine. Rispetto alla tradizionale analisi competitiva, che si concentra sul confronto tra prodotti di aziende concorrenti, il benchmarking allarga l'ambito di indagine ai servizi, ai processi e, in generale, alle modalità operative e gestionali, delle migliori aziende attive nei più diversi settori di mercato. Obiettivo di questo metodo è consentire all'impresa, mediante il confronto e l'adozione ragionata delle cosiddette best practices, cioè le migliori prassi, un consistente incremento delle proprie prestazioni.