L'azienda nell'economia aziendale

Per altri autori, specialmente nel campo dell'economia aziendale, la definizione di azienda che si ricava dalla norma giuridica è troppo restrittiva per essere utilizzabile come strumento di analisi. Dal punto di vista degli aziendalisti, studiare l'azienda ponendo l'accento sul complesso di beni organizzati, e quindi trascurando il fattore umano, è fuorviante. Le persone che operano nell'azienda ai vari livelli gerarchici, le loro peculiari risorse e competenze, l'attività espressa per il raggiungimento di determinati fini sono determinanti per la nascita e la crescita dell'azienda.

L'azienda si definisce così come un organismo economico stabile che, grazie a specifiche capacità e competenze del lavoro umano, trasforma beni disponibili e produce nuovi beni e servizi più idonei a soddisfare bisogni umani.

Tipi di azienda

Si distinguono le aziende di erogazione e quelle di produzione. Le aziende di erogazione hanno come fine il soddisfacimento dei bisogni dei loro membri (es. la famiglia, ma anche le associazioni sportive e culturali, le associazioni di beneficenza ecc.). Le aziende di produzione producono beni e servizi destinati allo scambio. Possono produrre beni finali rivolti ai consumatori o beni intermedi, destinati ad altre aziende.

Un'altra fondamentale classificazione, già accennata, distingue le aziende in base all'esistenza o meno di finalità di lucro. Si distinguono in questo senso le aziende profit oriented (quelle che operano sul mercato per conseguire un profitto da destinare al proprietario o ai proprietari dell'azienda) e le aziende o organizzazioni non profit (quelle che, pur svolgendo un'attività di produzione, non hanno finalità lucrative ma di altra natura: religiose, culturali, sportive ecc.).

Sono esempi di organizzazioni non profit: le famiglie, le associazioni di assistenza, di beneficenza e di ricerca, gli enti pubblici territoriali (stato, regioni, province, comuni), le università, gli enti ospedalieri, le fondazioni ecc.

L'ordinamento italiano ha recentemente disciplinato una nuova figura di azienda: l'organizzazione non profit, in sigla ONLUS, ossia Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale, istituzione privata non orientata al profitto. Le ONLUS sono gestite da manager con criteri di efficienza, al pari di qualsiasi impresa privata. Operano quindi con il vincolo della copertura dei costi, ma non distribuiscono profitti ai proprietari. L'eventuale surplus rimane a disposizione per i fini che l'organizzazione si pone. Cruciali per lo sviluppo delle ONLUS sono le attività di fund raising (la ricerca di donatori e di sponsor coerenti con la loro mission) e il riconoscimento di un regime fiscale preferenziale. Le organizzazioni non profit sono soprattutto presenti nel settore dei servizi alla persona (un esempio fra i tanti: inserimento al lavoro di portatori di handicap).

Tra le imprese orientate al profitto si può distinguere ancora tra quelle che producono per i consumatori finali e quelle che producono (energia, materie prime, macchine ecc.) per altre imprese. La distinzione ha rilievo soprattutto per quanto attiene al comportamento di mercato (per esempio, le imprese che producono per altre imprese spendono meno in pubblicità).

Quando si parla di azienda si pensa immediatamente al privato, al mercato. Ma esistono anche le aziende pubbliche, unità produttive di cui lo stato si avvale per la gestione di attività economiche e di servizi pubblici. Nonostante traggano proventi dall'esercizio della loro attività, lo scopo di lucro esula spesso dalle loro finalità, per cui vi sono normalmente aziende pubbliche in passivo. Hanno regole di funzionamento differenti da quelle della pubblica amministrazione e sono dotate di autonomia negoziale, patrimoniale, contabile.

Le aziende municipalizzate, invece, sono aziende autonome ad ambito territoriale a partecipazione mista per la gestione di servizi di pubblica utilità. La loro attività è soggetta all'obbligo di relazione periodica e di controllo da parte del comune e dell'apposito comitato regionale. I contratti con i terzi devono avere natura privatistica e vengono inquadrati nel contratto detto di somministrazione, o più comunemente, di fornitura.

Una categoria di aziende di particolare importanza è quella delle banche, o aziende di credito, autorizzate a raccogliere il risparmio privato e a effettuare finanziamenti alle famiglie e alle imprese.