Beni pubblici

Nel caso dei beni privati esiste, come sappiamo, un meccanismo – il mercato – che ha il compito di eguagliare i pagamenti richiesti a ciascun consumatore. La disponibilità a pagare della collettività, che deve essere tale da eguagliare il costo di produzione del bene, normalmente risulta dalla somma di una serie di disponibilità individuali a pagare differenti.

Vi sono dei beni, tuttavia, per i quali la conoscenza della disponibilità a pagare aggregata diventa problematica. Si tratta dei beni pubblici, ossia i beni e i servizi caratterizzati da non rivalità nel consumo e non escludibilità (l'esempio più classico è la difesa). La presenza di queste caratteristiche ha importanti conseguenze. Se un operatore privato dovesse fornire un bene pubblico, aumenterebbe il benessere degli altri, però non potrebbe ricavarne alcun beneficio per sé. Ma, se le decisioni private non possono portare a un'allocazione efficiente delle risorse, l'intervento dello stato è almeno potenzialmente in grado di risolvere la questione. Consideriamo separatamente questi due aspetti.

Non rivalità nei beni pubblici

La condizione di non rivalità significa che gli agenti economici consumano collettivamente una quantità data del bene pubblico. A differenza di quanto avviene per i beni privati, il consumo di un'unità del bene da parte di un individuo non fa diminuire la quantità di quel bene disponibile per gli altri individui. Tale carattere dipende dalla presenza di qualche forma di indivisibilità nella natura tecnica o economica del bene stesso. Un esempio può essere la difesa militare contro un attacco nucleare straniero: la rete di missili intercettatori volta a proteggere da incursioni aeree nemiche difenderà tutti i cittadini presenti entro i confini nazionali, indipendentemente dal contributo di ciascuno di essi ai costi sostenuti per la realizzazione.

Un limite alla non rivalità nel consumo è dato dall'insorgere di una situazione di congestione nell'uso del bene: se il numero dei fruitori supera una certa soglia, la fruizione del bene può diventare limitata o impossibile (è quello che può verificarsi, per esempio, a un concerto gratuito).

Non escludibilità nei beni pubblici

La condizione di non escludibilità significa che non esistono materialmente, o che volontariamente non sono attuate, misure (come barriere, controlli, licenze ecc.) tali da escludere alcuni soggetti dal consumo, o tali da subordinare il consumo a un pagamento diretto. Ciò non vuol dire che il singolo non sia chiamato a contribuire in qualche modo ai costi di produzione del bene pubblico (il mezzo più ovvio è il pagamento di imposte). Tuttavia, in questo caso è assente un “meccanismo” che faccia dipendere il godimento del bene e la sua misura dalla corresponsione di un pagamento proporzionale all'interesse del singolo a consumare il bene.

La non escludibilità dei beni pubblici fa sì che non sempre sia possibile assicurare la rivelazione fedele della disponibilità a pagare del consumatore. Al contrario, essa incentiva la dissimulazione di tale disponibilità: il consumatore, in altre parole, conta sul fatto che gli sarà in ogni modo assicurato il livello di consumo del bene pubblico che è assicurato anche agli altri. Egli presume che gli altri consumatori manifesteranno, nel loro insieme, una disponibilità a pagare sufficiente a indurre lo stato a procurare il bene (ipotesi del free rider). Inoltre il settore pubblico provvederà comunque a erogare il bene a causa della sua caratteristica di indivisibilità.

Free riding

La tendenza dei cittadini a non rivelare (o a non rivelare completamente) la propria disponibilità a pagare in materia di beni pubblici è una caratteristica ineliminabile di questi. Tra le condizioni che possono favorire il manifestarsi di comportamenti free riding possiamo elencare le seguenti: 1) l'individuo deve avere interesse al bene; 2) deve nutrire una ragionevole certezza che il bene verrà prodotto anche senza il suo contributo monetario (vale a dire, deve ritenere che il suo contributo sia marginale); 3) deve essere certo che la disponibilità a pagare degli altri cittadini sarà sufficiente a finanziare la produzione del bene; 4) deve supporre che la somma da lui dichiarata come espressione della sua disponibilità a pagare verrà utilizzata per imporgli un pagamento (prezzo, tassa, biglietto) eguale o non molto inferiore a quanto dichiarato; 5) deve essere contemplata la possibilità, per il singolo individuo, di sottrarsi al pagamento dichiarando (falsamente) il proprio disinteresse per il bene; 6) deve essere logicamente giustificabile l'ipotesi di pagamenti differenziati; 7) le dichiarazioni di disponibilità a pagare devono essere nominative, in modo tale che a ciascuno possa essere fatto pagare in ragione di quanto dichiarato.

Se il free riding è praticato da un numero sufficiente di individui, la possibilità di coprire le spese di produzione del bene diminuisce, o viene meno.

Applicazioni del free riding possono trovarsi facilmente nel campo dei comportamenti elettorali: i cittadini potrebbero avere interesse a fare prevalere i “sì” a un referendum sulla chiusura al traffico del centro storico della propria città, ma potrebbero allo stesso tempo avere interesse a non votare (poniamo, perché preferiscono andare al mare). Ma, se coloro che fanno prevalere questo interesse sono più della maggioranza, il referendum sarà respinto, contro l'interesse effettivo di molti di coloro che si sono astenuti dal voto. La struttura del fenomeno può essere illustrata anche attraverso il ricorso a esempi offerti dalla teoria dei giochi. Non è impossibile, in astratto, ipotizzare incentivi contro il comportamento strategico, oppure supporre che i cittadini forniscano un'adesione spontanea a norme di sincerità e/o di altruismo.

Quando l'intervento pubblico è necessario

La regola di efficienza per i beni pubblici vuole che vi sia l'uguaglianza tra la somma che la società è disposta a pagare per un'unità aggiuntiva del bene pubblico e il suo costo marginale di produzione. Tale regola presuppone che ogni individuo renda nota la propria disponibilità a pagare, ossia che riveli completamente le sue preferenze. Ma questo comportamento, come abbiamo appena visto, in presenza di beni pubblici “puri”, per i quali non è possibile imporre un prezzo al momento del loro consumo, potrebbe risultare soccombente per effetto del free riding. Di qui la necessità dell'intervento pubblico, il cui obiettivo è non solo fornire i beni pubblici ma anche fare in modo che la società consumi i beni pubblici in quantità diverse da quelle che i soggetti sceglierebbero per se stessi.

Il comportamento cooperativo

Alcuni autori hanno dimostrato la superiorità del comportamento cooperativo: la teoria dei giochi mostra, per esempio, come nel lungo periodo i comportamenti disonesti o non-cooperativi possano produrre soluzioni subottimali, se non dannose. Riesaminando le condizioni 1-7, d'altra parte, comprendiamo che il loro verificarsi contemporaneo non può considerarsi molto frequente. In termini generali, anche quando si ha motivo (per es., data la materia della decisione) di ritenere che un incentivo al free riding sussista, alcune avvertenze possono contribuire a ridurre al minimo tale incentivo: a) è opportuno sottolineare che la realizzazione del progetto non è garantita, anzi, dipende (o può dipendere) in modo cruciale anche dal contributo del singolo; b) si può inoltre precisare che i contributi che verranno pagati dagli altri sono certi, anche se è incerto il loro ammontare complessivo e medio.