Un concetto moderno

Benché le attività di trasformazione della natura siano antiche quanto l'uomo, il lavoro come oggi lo conosciamo è essenzialmente un'invenzione dell'età moderna. Nell'antichità e per gran parte dell'età moderna il lavoro fu soprattutto lavoro della terra e questo era considerato disdicevole per le classi alte. Fu l'Illuminismo a farne un'attività pubblica e un valore sociale e Adam Smith fu tra i primi a sostenere che la vera fonte della ricchezza di un paese stava nella capacità di renderlo produttivo nel settore manifatturiero. David Ricardo e, in seguito, Karl Marx fecero del lavoro non solo la fonte di ogni ricchezza, ma l'origine di ogni valore economico. Il lavoro quale fonte principale di reddito per chi lo esercitava si diffuse in tutto l'Occidente nella seconda metà del XIX secolo insieme con i successi dell'industrialismo. Ma solo dopo la Prima guerra mondiale, il lavoro, grazie al riconoscimento istituzionale dei sindacati e alla contrattazione collettiva, divenne un fattore relativamente stabile di inserimento sociale. Guadagnarsi la vita con il proprio lavoro è diventato un modo attraverso il quale moltitudini di uomini, donne, giovani hanno ottenuto la loro emancipazione. Oggi l'estensione a tutti dell'opportunità di lavorare e l'elevamento delle condizioni in cui si lavora sono tra le preoccupazioni principali dei regimi democratici.