Il problema religioso

In sintesi

Definizione di religionePer religione si intende un insieme di credenze e di atti di culto che esprimono il rapporto dell'uomo con il divino. Nella sfera religiosa è possibile distinguere due atteggiamenti: 1. atteggiamento interiore o privato, relativo alla credenza della salvezza, di cui la religione offre una garanzia soprannaturale (religione naturale); 2. atteggiamento pubblico e istituzionalizzato, perché la religione indica anche le tecniche per poter raggiungere la salvezza, che coincidono con gli atti e le pratiche di culto, oggettive e pubbliche (religione positiva).
Le interpretazioni filosofiche della religione

La filosofia ha sempre affrontato il problema del significato e del valore di verità della religione. Le diverse interpretazioni filosofiche sono state elaborate sulla questione dell'origine e della funzione della religione. Corrisponde al tipo di validità riconosciuta alla religione. 1. Origine divina: è il riconoscimento del valore assoluto della religione rivelata (G.W.F. Hegel, F. Schleiermacher, H. Bergson); 2. Origine umana: è la negazione di qualsiasi valore intrinseco della religione, elaborata dall'uomo per appagare o bisogni di conoscenza (epicurei) o necessità pratiche, legate al senso di precarietà, di incertezza del futuro, del dolore e della morte (T. Hobbes, D. Hume, Voltaire, J. Dewey, R. Otto, S. Freud e gli antropologi W. Robertson Smith, J.G. Frazer, B. Malinowski). 3. Origine politica: il fenomeno religioso è letto come una forma codificata di prevaricazione delle classi dominanti sui deboli (Crizia nell'antichità, alcune tendenze del libertinismo e dell'illuminismo nel '700, marxismo e F. Nietzsche nell'800). Alla religione sono riconosciute tre modalità principali. 1. Funzione sociale: la religione è una forma di integrazione e di rafforzamento dei vincoli sociali (E. Durkheim, A.R. Radcliffe-Brown). 2. Funzione veritativa: la religione ha la verità come suo oggetto specifico, e, quindi, una funzione analoga a quella della filosofia. Alcuni pensatori hanno sostenuto la superiorità della religione rispetto alla filosofia (J.G. Hamann, J.G. Herder, F.H. Jacobi), altri la sua inferiorità (Hegel, G. Gentile). 3. Funzione morale: lo scopo principale della religione è offrire un fondamento assoluto ai valori e alle leggi morali, su cui è fondata la vita associata.

La teologiaIn senso generale per teologia si intende il complesso delle conoscenze che ha per oggetto la divinità o gli dei, la religione, il culto e i miti.
La teologia nell'Età AnticaNella Grecia classica la teologia si contrappone alla filosofia perché designa lo stadio mitologico precedente il sapere scientifico.
AristotelePer Aristotele, invece, la teologia coincide con la "scienza prima", cioè con la metafisica, perché si occupa dell'essere in quanto essere e delle sostanze immobili ed eterne, cioè di Dio.
La prima teologia cristianaIn ambito cristiano è Clemente Alessandrino a inaugurare l'uso del termine come "dottrina della fede", contrapposta alla mitologia, ma né i Padri della Chiesa né i primi filosofi medievali stabiliscono una netta distinzione fra teologia e filosofia.
La teologia nel MedioevoSolo in epoca medievale la teologia vuole essere una riflessione scientifica sulla fede cristiana: la teologia scolastica rivendica per sé un carattere sistematico, uno statuto scientifico e un ruolo egemone nello scenario delle scienze.
Separazione tra teologia e filosofiaLa teologia della pura fede di Lutero, con il conseguente primato delle Scritture sulla speculazione teologica, sono tra i fattori principali che concorrono a sancire la fine della sintesi teologica medioevale e a produrre la separazione di filosofia e teologia. In ambito cattolico, dopo il concilio di Trento, si sviluppa una teologia controversistica di tipo positivo, finalizzata a stabilire la vera dottrina rivelata indipendentemente dall'aspetto speculativo e razionale.
Teologia e filosofia nei secoli XVIII e XIXNel '700 e nell'800 si assiste da un lato alla critica illuministica, materialistica e immanentistica del fenomeno religioso, ma dall'altro alla sua rivalutazione da parte del romanticismo e dello storicismo, mentre in ambito teologico si impone la complessa questione di superare la frattura fra cristianesimo e cultura (F.D.E. Schleiermacher, H.J. Newman, A. Rosmini, il protestantesimo liberale, il modernismo), sulla base della centralità della rivelazione di Dio in Gesù Cristo.
Teologia e filosofia nel secolo XXNel '900 oltre alla contestazione filosofica del fenomeno religioso (K. Marx, F. Nietzsche e S. Freud) si assiste alla sua riabilitazione in virtù del ruolo fondamentale svolto nella costruzione sociale (E. Durkheim, M. Mauss, R. Girard, la scuola di Francoforte).