Heidegger e l'esistenzialismo

In sintesi

HeideggerIn Essere e tempo Heidegger si propone di elaborare il problema ontologico a partire dall'interrogazione delle modalità fondamentali dell'esserci (il modo di essere proprio dell'uomo): l'ontologia sarà innanzi tutto un'analitica dell'esistenza.
L'analitica dell'esistenzaL'esistenza è caratterizzata essenzialmente dalla capacità dell'uomo di andare oltre se stesso verso il mondo, che è il luogo in cui egli si "prende cura" delle cose e degli altri uomini.
L'esistenza autentica o inautenticaL'uomo può così decidere per una forma inautentica o autentica dell'esistenza, in cui decide le proprie possibilità, a partire da quella "incondizionata e certa" della morte.
La temporalitàProprio perché l'esistenza è possibilità, si determina e progetta nella dimensione temporale, cosicché l'orizzonte in cui si inscrive l'ontologia è il tempo.
La crisi dell'analitica dell'esistenzaIl pensiero successivo di Heidegger mette in crisi l'analitica dell'esistenza: l'essere non coincide con gli enti e non lo si può raggiungere neppure interrogando quell'ente privilegiato che è l'uomo.
La differenza ontologicaInfatti il linguaggio razionale della metafisica occidentale è insufficiente nel determinare la differenza ontologica, ossia la differenza tra ente ed essere.
L'evento approprianteIl problema della differenza è collocato in un evento appropriante, in un itinerario di pensiero che pensa l'essere a partire dal suo stesso luogo d'origine, che mentre si rivela si nasconde nell'ente.
La critica della tecnicaHeidegger denuncia il modo in cui l'uomo occidentale ha esercitato il proprio primato sugli enti naturali, trasformandoli e impiegandoli sistematicamente a proprio vantaggio (la tecnica).
Il pensiero meditanteAlla forma meramente tecnica di applicazione della scienza Heidegger oppone il pensiero meditante, per cui l'uomo può parlare solo in quanto ascolta il linguaggio dell'essere.
Il linguaggio "casa dell'essere"Le ultime opere di Heidegger sottolineano l'importanza della riflessione sull'arte e sul linguaggio, definito "la casa dell'essere".
JaspersSecondo Jaspers si può riguardare la totalità dell'essere sotto due profili: "oggettivamente", come fa la scienza, e "trasversalmente", come fa la filosofia.
Le "cifre" di un'ulterioritàIn quelli che la scienza intende come "dati", la filosofia coglie le "cifre" di un'ulteriorità, che sempre ci supera e sempre ci "richiama".
L'esistenza umanaCiò dipende dal fatto che l'esistenza umana è sempre "situata" e come tale può aprirsi all'essere da un solo punto di vista, senza mai poter giungere a un completamento di senso.
La fede filosoficaJaspers chiama fede filosofica questa apertura all'essere, che è annunciata come irrevocabile nella modalità dello scacco esistenziale, nelle situazioni limite, prima fra tutte la morte.
La trascendenza immanenteLa cognizione dello scacco non deve tuttavia essere una resa: la trascendenza, pur non essendo colta in se stessa, viene però avvistata nell'immanenza.
SartreSartre considera il mondo come l'in sé e la coscienza come il per sé, mai definita, sempre libera, perché capace di trascendere la realtà fattuale, progettando scopi o valori.
La coscienza e la corporeitàNell'uomo la coscienza è sempre "situata" nella corporeità. Il rapporto con gli altri è essenzialmente conflittuale.
L'avvicinamento al marxismoL'avvicinamento al marxismo suggerisce a Sartre una revisione della sua prospettiva: l'uomo è capacità di trasformare con la prassi la situazione che lo condiziona, alla luce di un progetto di liberazione.
Merleau-PontyIl motivo di fondo del pensiero di Merleau-Ponty è l'esistenza quale essenza dell'uomo, concepita dialetticamente come l'incessante ripresa della situazione di fatto, che può essere però sempre modificata dalla libertà umana.
La libertà umanaIl senso dell'esistenza si rivela solo nell'essere nel mondo dell'uomo, che è tuttavia opaco perché la libertà umana si esplica in un limitato campo di possibilità.
L'ambiguità dell'esistenzaL'ambiguità dell'esistenza nasce dal fatto che la libertà dell'uomo si rivela l'altro lato del suo essere conficcata nella vita sensibile della percezione.
La fenomenologia dell'esperienza del corpoMerleau-Ponty elabora una fenomenologia dell'esperienza del corpo animato e parlante: i gesti muti della percezione, così come i fenomeni originari della vita sensibile dischiudono la fonte spontanea del senso.
Lo strutturalismoApprofondisce la sua interpretazione fenomenologica del linguaggio aprendosi allo strutturalismo: il senso che promana dai segni linguistici non è solo frutto dell'intenzione consapevole del soggetto ma ha anche un'origine intrinseca al linguaggio stesso.
MarcelMarcel polemizza con le filosofie razionalistiche, per le quali è possibile comprendere la realtà tutta e l'uomo stesso attraverso concetti e definizioni logiche.
La scissione fra soggetto e oggettoAll'origine di questo atteggiamento sta la scissione illegittima tra soggetto e oggetto, dei quali deve essere invece recuperata la profonda unità, a partire da ciò che è più vicino a me, dal mio corpo.
L'esistenzaIl rapporto di coinvolgimento tra me e il mio corpo è il segno della situazione fondamentale dell'uomo, l'esistenza o "incarnazione", a partire dalla quale ci si pone la domanda sul significato dell'essere.
Il mistero dell'essereL'essere non è un problema ma un mistero, che richiede di essere riconosciuto come qualcosa che ci supera e a cui dobbiamo prestare ascolto.