Orientamenti dell'epistemologia contemporanea: Popper, Kuhn, Feyerabend

Thomas Kuhn

Lo storico e filosofo della scienza statunitense Thomas Kuhn (Cincinnati 1922) ha posto a base dell'epistemologia l'analisi dei modi in cui di fatto la scienza procede, in radicale opposizione con l'impostazione logicista propria delle due principali tradizioni epistemologiche del '900 (il neopositivismo e il razionalismo critico di Popper), secondo cui la storia della scienza è irrilevante per l'epistemologia. Nella Struttura delle rivoluzioni scientifiche (1962) delinea un modello non "cumulativo" ma "rivoluzionario" dello sviluppo scientifico. Secondo tale modello lo sviluppo della scienza avviene attraverso il passaggio da un "paradigma" (ossia una "solida struttura di assunti concettuali, teorici, strumentali e metodologici" che governa la ricerca di una comunità scientifica in un determinato campo di fenomeni), a un altro paradigma. Tale passaggio si ha quando il paradigma accettato accumula una notevole serie di "anomalie" nel suo tentativo di dar conto del comportamento della natura. E poiché paradigmi diversi sono modi di vedere il mondo e di praticare la ricerca scientifica incommensurabili fra loro, il mutamento di paradigma, il passaggio della comunità scientifica a un nuovo paradigma, è un processo rivoluzionario. Processo che per Kuhn è certamente caratterizzato da una "sempre più dettagliata e raffinata" comprensione della natura, ma che non può in alcun modo essere considerato come un progresso verso una "completa, oggettiva, vera spiegazione della natura".