Moritz Schlick

Il tedesco Moritz Schlick (Berlino 1882 - Vienna 1936) insegna filosofia delle scienze induttive a Vienna ed è uno dei fondatori del circolo di Vienna. In una prima serie di opere (L'essenza della verità nella logica moderna, 1910; Il significato filosofico del principio di relatività, 1915; Teoria generale della conoscenza, 1918) il significato di un enunciato viene fatto consistere nel suo essere riferito a un fatto o a un dato empirico. Dopo la lettura del Tractatus di Wittgenstein, si orienta verso la questione delle condizioni di significanza per gli enunciati e il problema della struttura e del fondamento della conoscenza scientifica (Positivismo e realismo, 1932).

Egli enuncia il principio di verificazione, per cui il significato di una proposizione coincide con la sua verifica empirica, effettivamente attuata o almeno possibile in linea di principio. Gran parte delle proposizioni della filosofia tradizionale risulta perciò priva di senso. La filosofia si risolve quindi nell'analisi del linguaggio, per chiarire gli enunciati scientifici e ricondurre le proposizioni scientifiche agli asserti di base, che sono proposizioni di osservazione immediatamente evidenti, non frutto di convenzioni, che mettono a contatto diretto con il reale, offrendo il fondamento della conoscenza.

In Questioni di etica (1930) procede alla chiarificazione dei concetti etici, ritenuta più importante di qualunque problema teorico, per liberare il mondo morale da espressioni e questioni senza senso. Propone così un'etica basata sull'esaltazione del libero gioco della creatività, dell'azione vitale e gioiosa, senza richiami al dovere.