Il positivismo

In sintesi

Il positivismo e l'esaltazione della scienzaIl positivismo si basa sull'esigenza di attenersi ai fatti e sull'esaltazione della scienza, l'unico sapere in grado di comprenderli, misurarli e controllarli. Secondo il positivismo la realtà sottostà a leggi precise, che le danno omogeneità e regolarità e vengono studiate dalle singole discipline scientifiche. Le conoscenze che ricorrono a spiegazioni non controllabili dalla scienza, come la metafisica e la religione, sono considerate prive di valore e sottoposte a critica.
L'atteggiamento laico nei confronti della realtàIl positivismo ha un atteggiamento laico nei confronti della realtà e una grande fiducia nel progresso del sapere scientifico.
ComteComte applica alla storia la legge dei tre stadi (teologico, metafisico, positivo) e classifica le scienze in: matematica, astronomia, fisica, chimica, biologia e sociologia (o fisica sociale, articolata in statica e dinamica).
Una nuova religione positivaNei suoi scritti finali Comte ritiene necessario fondare una nuova religione positiva, incentrata sul valore dell'umanità.
J.S. MillJ.S. Mill individua, nell'ambito della scienza, due tipi di ragionamento, quello induttivo e quello deduttivo, e concepisce l'induzione come la generalizzazione di esperienze.
La moraleCerca anche di fondare su basi scientifiche le scienze morali, concependo l'uomo come essere naturale.
L'economiaSul piano dell'economia sostiene l'immodificabilità delle leggi della produzione e la modificabilità delle leggi della distribuzione delle ricchezze.
La politicaIn politica sostiene la difesa dei diritti individuali e la libertà degli individui.
Spencer e l'evoluzionismoSpencer, ispirandosi alla dottrina della evoluzione delle specie di Darwin, applica le concezioni scientifiche evoluzionistiche ai diversi settori dell'indagine filosofica.
Il passaggio dall'omogeneo all'eterogeneoLa legge generale dell'universo, che si verifica anche nelle società e nelle attività umane, determina il passaggio dall'omogeneo all'eterogeneo, che è il più definito, il più esatto e il più perfetto.
Il compito della conoscenzaCompito della conoscenza e della spiegazione è solo quello di classificare il nuovo entro una serie di fenomeni già noti. La nostra conoscenza è sempre relativa, perché arriva a limiti non ulteriormente spiegabili, e al di là di quanto è comprensibile c'è l'Inconoscibile, al quale si riferisce la religione.
Il criterio di veritàIl criterio di verità è la salvaguardia della coerenza tra i vari elementi e pensare significa mettere in relazione tra loro i fatti della coscienza.
ArdigòArdigò riprende il pensiero di Spencer, ma se ne distingue perché nega la possibilità di un incondizionato inconoscibile. Insiste sul valore originale del fatto reale e propone l'ideale sociale come migliore garanzia della morale.