L'idealismo di Fichte e Schelling

In sintesi

FichteLa filosofia di Fichte parte dal proposito di porre l'idea pratica della libertà come unico fondamento di un sistema unitario della filosofia.
La "Dottrina della scienza"Nella Dottrina della scienza elabora una filosofia di tipo trascendentale, studiando i passi di autoconsapevolezza con cui si costituisce il sapere della coscienza.
Il circolo di principi trascendentaliIn un primo momento Fichte si preoccupa di mettere a fuoco i dinamismi costituenti del sapere, enucleando un circolo di principi trascendentali: 1. "l'io originariamente pone assolutamente il suo proprio essere"; 2. "all'io è opposto assolutamente un non-io"; 3. "io oppongo nell'io all'io divisibile un non-io divisibile".
L'evoluzione del pensiero di FichteFichte evolve da una posizione di umanesimo, in cui l'io è l'uomo, a una sorta di misticismo, in cui l'essere è Dio e la dottrina della libertà dell'uomo si trasforma in una teoria della grazia. Affronta, infatti, il problema del rapporto fra il principio del sapere, cioè l'io, la ragione, e la radice ultima, cioè l'assoluto.
Le discipline filosofiche particolariFichte individua quattro visioni del mondo, che corrispondono ad altrettante discipline filosofiche specifiche: dottrina della natura, del diritto, dell'etica, della religione.
La filosofia politicaElabora anche una filosofia politica, passando da una iniziale esaltazione della libertà dell'individuo, in connessione con gli ideali della rivoluzione francese, a una sottolineatura del ruolo dello Stato.
SchellingSchelling sostiene che la natura è un organismo senziente che si autoproduce razionalmente in una sequenza di gradi sempre più complessa. Le forze di attrazione e repulsione che operano nella natura sono gli stessi principi attivi nell'intuizione dello spirito umano, che introduce il finalismo nel mondo della natura.
La filosofia dell'arteNecessità e casualità della natura si riflettono nella necessita e casualità dell'arte, sicché il linguaggio del mito e della poesia si presenta come il più idoneo a esprimere e pensare la natura stessa. L'arte rappresenta il culmine extrafilosofico del sapere ed è la prassi realizzativo-comunicativa della filosofia.
La filosofia dell'identitàSuccessivamente Schelling attribuisce alla filosofia ciò che è il "proprio" dell'opera artistica: la visione dell'"identità assoluta", ripensata però come suprema "indifferenza", originario annullamento delle determinazioni contrapposte di conscio-inconscio, soggettività-oggettività, idealità-realtà, libertà-necessità.
L'ultima faseLa filosofia di Schelling si afferma come rammemorazione di un immemorabile "soggetto assoluto" e come esercizio razionalmente "estatico".