L'opposizione all'idealismo: Schopenhauer e Kierkegaard

In sintesi

SchopenhauerSchopenhauer riprende la distinzione di derivazione kantiana fra fenomeno (per Schopenhauer la rappresentazione) e noumeno (la volontà).
La rappresentazioneLa rappresentazione è il rapporto tra soggetto e oggetto ed è regolata dal principio di ragion sufficiente: in essa la realtà non si esprime nella sua verità, ma solo nella sua apparenza.
La volontàLa realtà noumenica è espressa dalla volontà a cui l'uomo accede attraverso la corporeità. La volontà, che si manifesta in tutti gli esseri, è unica, irrazionale, alimenta ogni forma di vita, di conflitto e di sofferenza ed è in perenne conflitto con le esigenze degli individui.
La condizione dell'uomoSolo l'uomo comprende l'assurdità e la tragicità della sua condizione e vive in perenne oscillazione fra il dolore e la noia.
Le vie di liberazioneLe vie di liberazione (l'arte, la simpatia, l'ascesi) sottraggono l'uomo all'illusione del principio di individuazione del mondo della rappresentazione.
KierkegaardAlcuni episodi della vita di Kierkegaard (come il rapporto con il padre e la fidanzata) sono decisivi per la formazione del suo pensiero, caratterizzato dal tema della comunicazione umana e della singolarità dell'esistente.
La critica alla dialettica hegelianaAccoglie la concezione hegeliana della dialettica, ma ne contesta la portata universale: solo l'uomo è in grado di portare a sintesi i propri stati nella progressione dell'esistenza.
La polemica contro la teologia razionaleAnche la prova dell'esistenza di Dio ha una sua indiscutibile validità, ma non può avere alcun peso se non si relaziona all'esistenza del singolo. Kierkegaard vuole passare dalla "verità oggettiva" alla "verità soggettiva", cioè all'indicazione di una appropriazione esistenziale della verità.
La ricerca religiosa come "passione del pensiero"La ricerca religiosa è una "passione del pensiero", perché l'assoluto a cui l'uomo tende intimamente non è mai colto in se stesso e nella prospettiva cristiana diviene contraddizione.
I tre stadi dell'esistenzaL'uomo nei tre stadi (estetico, etico, religioso) dell'esistenza, è sempre in una situazione che esige una scelta. La scelta dell'esteta è la contraddizione di chi sceglie di non scegliere, di chi vive restando nella pura possibilità. Nello stadio etico questa contraddizione viene vinta nella decisione che si lega alla pratica di valori universali. Nello stadio religioso la scelta deve vincere la paradossalità del nesso finito-infinito, dando fede al "ricordo dell'eterno" e saltando al di là dei limiti denunciati dalla riflessione: è il salto della fede.