Grandezze scalari e grandezze vettoriali

Sono dette grandezze scalari, quelle che, come per esempio la temperatura o il tempo, risultano completamente descritte da un numero, che ne rappresenta il valore. Per definire univocamente una grandezza scalare è quindi sufficiente indicare un valore numerico accompagnato dalla relativa unità di misura (la lunghezza di un intervallo di tempo è pari a 5 secondi, la temperatura di una stanza è di 20 °C ecc.). Il numero che definisce la misura di uno scalare viene indicato con il termine di modulo, o più frequentemente intensità.

Sono dette grandezze vettoriali quelle che per essere definite necessitano, oltre che di un'intensità, anche di una direzione e di un verso. Le grandezze vettoriali sono rappresentate per mezzo di figure geometriche dette vettori, che sono segmenti orientati, simboleggiati tramite una freccia: il modulo (l'intensità) è identificato dalla lunghezza del segmento di freccia, la direzione dalla retta sulla quale esso giace e il verso dalla punta della freccia (v. fig. 2.1). Il punto da cui origina il segmento orientato è detto origine. Sono esempi di grandezze vettoriali la velocità e la forza. Per avere un'informazione completa sulla velocità di un'automobile, per esempio, si potrà dire che viaggia a 120 km/h, percorrendo l'autostrada A1 (la sua direzione), in direzione di Firenze (il verso).

Sono definiti uguali due vettori che hanno lo stesso modulo, la stessa direzione e lo stesso verso; sono definiti opposti due vettori che hanno lo stesso modulo e la stessa direzione, ma verso opposto.

Un vettore viene indicato, secondo la notazione vettoriale, con una lettera sormontata da una freccia, per esempio , o con una lettera in neretto, per esempio A (è questa la notazione che verrà seguita in questo volume). In seguito, quando si vorrà prendere in considerazione la sola intensità di un vettore, lo si indicherà come uno scalare, usando il corsivo, per esempio A.