Terziario e quaternario

Il turismo

Lontanamente imparentato col viaggio pedagogico, il Grand Tour, dei rampolli dell'aristocrazia europea del '600 e '700, il turismo moderno tra origine dai soggiorni di svago, cura o sport delle élite borghesi a cavallo tra '800 e '900 in località lacustri, termali, alpine o balneari. Il turismo tuttavia è entrato definitivamente nei consumi di massa dei paesi industrializzati soltanto nella seconda metà del ' 900.Da allora lo sviluppo turistico ha conosciuto una crescita esponenziale: dai 25 milioni di turisti internazionali nel 1950 si è passati ai 635 milioni del 1998.

Assai forte è stata anche la diversificazione qualitativa: alle mete e località turistiche tradizionali (laghi, mare, monti, terme, città d'arte e cultura), si sono aggiunte nuove forme e destinazioni (agriturismo, parchi naturali, vacanze-avventura, vacanze-studio, convegnistica, centri espositivi e fieristici, centri d'archeologia industriale, città mondiali). Si sono diversificati anche i modi di fare turismo (da stanziale a itinerante), i tipi d'alloggio (in alberghi, presso privati, in seconde case, all'"aria aperta", in tenda o in camper), e i prodotti turistici, inducendo tra l'altro una specializzazione degli spazi, vuoi mediante la valorizzazione di dotazioni preesistenti (il Prater di Vienna, o il Tivoli di Copenaghen), vuoi mediante la creazione di appositi parchi tematici (da Disneyland, Disneyworld e Seaworld negli Stati Uniti, a Eurodisney in Francia).

Il volume d'affari mobilitati dal turismo (tra il 1986 e il 1998, le entrate valutarie globali dovute ai turisti internazionali sono triplicate passando da 142 a 445 miliardi di dollari l'anno), hanno fatto di questo il settore portante di diversi paesi a reddito medio o basso (Maldive, Seicelle, Maurizio, Cuba, Kenya), ma anche una risorsa economica importante per gli stessi paesi avanzati. Ciò è confermato dai dati relativi ai flussi turistici internazionali, che si concentrano per l'80% nei paesi industrializzati, con una prevalenza dell'Europa (60%), seguita dagli Stati Uniti. Del restante 20%, i 3/4 riguardano i flussi dai paesi sviluppati verso i PVS, in particolar modo nell'area del Pacifico, Cina in testa, mentre solo una quota residuale interessa i flussi Sud-Sud.Una ricaduta negativa dell'espansione dell'economia turistica è il suo elevato impatto ambientale nei paesi di destinazione. In assenza di politiche e interventi adeguati, sovente lo sviluppo del settore si traduce in un'urbanizzazione caotica e disordinata, nella modifica o distruzione dei paesaggi naturali, in congestione del traffico, aumento degli inquinamenti e dei rifiuti, e altri fattori ancora di degrado sociale e culturale che rischiano di pregiudicare le basi stesse su cui poggia la risorsa turistica.