Il romanzo cortese e Chrétien de Troyes

La leggenda di Tristano e Isotta

La storia del tragico amore fra Tristano e Isotta è una delle più belle e più celebri della letteratura medievale. Con Tristano fa la sua comparsa un nuovo tipo di eroe, l'eroe innamorato e infelice. L'amore appare sotto una luce nuova, come una passione contro cui l'individuo non può combattere, un destino doloroso e spesso funesto. Esistono varie versioni, tutte frammentarie, del romanzo; quella di 3000 versi del normanno Béroul (forse 1160), detta "versione comune", non si sofferma sui rituali dell'amore cortese, ma dipinge in modo semplice e con grande efficacia drammatica i tormenti di una passione adultera, colpevole ma irresistibile. Quella di 4500 versi del troviero anglonormanno Thomas (circa 1170), detta "versione cortese", presenta caratteri più sfumati, elimina gli episodi più brutali e interpreta la sofferenza dell'eroe nel quadro dell'amore cortese.

Anche Maria di Francia utilizzò un episodio della leggenda in uno dei suoi lais; lo stesso Chrétien de Troyes, per sua stessa affermazione nel Cligès, avrebbe composto un romanzo, Du roi Marc et d'Iseut la blonde (Il re Marco e Isotta la bionda), non pervenuto.

La vicenda ebbe enorme seguito anche fuori di Francia, specie in ambito germanico; numerose traduzioni in prosa vennero appassionatamente lette fino all'età moderna, interessando più tardi anche i romantici, attratti dal tema dell'amore assoluto. In Francia, nel 1900, lo studioso Joseph Bédier ripropose fedelmente in prosa moderna il testo di Thomas, ricostruendone con altre fonti le parti mancanti.