L'età classica

Moralisti e memorialisti

Nell'ambito della restaurazione monarchica di Luigi XIV si affermarono quelle idee di chiarezza, concisione, rispetto delle regole che già si erano fatte strada lentamente nella prima metà del Seicento. Ciò non dissipò i contrasti ideologici, religiosi e stilistici, ma la stessa discussione, favorita dal moltiplicarsi dei salotti come centri di diffusione delle idee, diede origine a generi e forme ben definiti, come la massima, o aforisma (un breve pensiero di grande efficacia espressiva, in cui l'anima dell'uomo viene sezionata con spietata freddezza), la lettera o il diario, che registrano fatti notevoli o minimi della giornata.

Il cardinale di Retz

Jean-François Paul de Gondi, cardinale di Retz (1613-1679) fu uomo politico avversario di Mazarino, partecipò alla Fronda, andò in esilio e rientrò solo nel 1661. Nei suoi Mémoires (Memorie, 1717, postume), considerati un classico della memorialistica per la grande abilità nel tratteggiare i personaggi, descrisse la difficile situazione della Francia prima dell'ascesa al trono del Re Sole.

Saint-Évremond

Charles de Marguetel de Saint-Denis, signore di Saint-Évremond (1614-1703), filosofo scettico, discepolo di Gassendi, epicureo, attento lettore di Montaigne, è figura che mostra come nell'ambito del pensiero filosofico la tradizione libertina fosse tutt'altro che spenta. Dal 1661 visse prevalentemente in Olanda e in Inghilterra (morì a Londra). Si fece conoscere con La comédie des Académistes pour la réforme de la langue française (La commedia degli accademisti, 1650), satira degli accademici alle prese col dizionario, e con la celebre Conversation du maréchal d'Hocquincourt avec le P. Canaye (Conversazione del maresciallo di Hocquincourt con il padre Canaye, 1658), in cui difendeva l'idea di tolleranza religiosa e filosofica. Estimatore del pensiero filosofico inglese, coerente sostenitore del relativismo estetico, Saint-Évremond incarnò la transizione dal pensiero libertino del Seicento francese alla nascente filosofia dei lumi.

Tallémant des Réaux

Gédéon Tallémant des Réaux (1619-1692), figlio di un banchiere protestante, studiò a Bordeaux, effettuò un viaggio a Roma in compagnia del poeta Voiture, quindi si stabilì a Parigi, dove frequentò i salotti e in particolare l'Hôtel de Rambouillet. Dotato di una penetrante capacità di osservazione, raccolse una grande quantità di aneddoti che fornirono la materia delle sue 376 Historiettes (Storielle, scritte dopo il 1657, pubblicate postume nel 1834). Memorialista attento e preciso, dipinge un quadro spietato della società francese dell'epoca, tratteggiando ritratti di grandi uomini o raccontando episodi piccanti con ironia maligna, compiacendosi di insistere su particolari comici e licenziosi.