Introduzione

Il Settecento, il siècle des lumières, è dominato dall'immagine della luce, la lumière, che sintetizza le aspirazioni, le convinzioni, i sogni degli uomini dell'epoca. Gli uomini del Settecento sentivano di appartenere a un'epoca storica nuova e diversa, avvertivano l'imminenza di un mondo migliore. La "luce" che avrebbe giudicato il passato e illuminato la strada per l'avvenire è quella della ragione, che non costituisce più un principio di stabilità, una norma definitiva cui sottomettere il disordine del mondo, come era stata sentita dagli uomini del Seicento, ma è il "lume" che guida l'agire dell'uomo, uno strumento critico e un principio dinamico per sé e per la comunità. La ragione suggerisce all'uomo, all'intellettuale, al philosophe del XVIII secolo l'inebriante sensazione della propria libertà, di essere padrone del proprio destino, libertà che si esprime in tutti gli ambiti della vita e della cultura. Alla società fondata sulla sottomissione al dovere e a una concezione precostituita di virtù si sostituisce l'altra grande idea del tempo, quella del bonheur, la felicità, cui ogni individuo ha diritto. Felicità personale, come sintesi e affermazione della ragione con i diritti del cuore e del sentimento, ma anche felicità sociale, intesa come benessere, liberazione dall'oppressione. Il Settecento francese è un'epoca di grande ricchezza e vivacità, che prende finalmente coscienza dell'ambiguità e della complessità della natura umana, del divenire dell'individuo all'interno della realtà terrena, libera da ogni trascendenza divina. La letteratura in questo contesto assume un ruolo determinante: lo scrittore non agisce più in un ambito isolato, ma, "uomo" prima che letterato e spinto dal desiderio di essere utile, trasforma la sua "professione" in una tribuna da cui propagandare tutti i fermenti che agitano il suo tempo. Il genere letterario dominante è così il romanzo, forma libera, non soggetta alle opprimenti regole, agile, atta a contenere narrazioni, divagazioni, riflessioni, effusioni del cuore e vagabondaggi della mente. È inoltre forma incisiva, di grande presa sul pubblico colto ma non specialista, ideale veicolo di diffusione delle idee.