Teatro e prosa del secondo Settecento

In sintesi

BeaumarchaisPierre-Augustin Caron de Beaumarchais (1732-1799), di origini modeste, conduce una vita avventurosa, arricchendosi rapidamente. Dopo due modesti drammi borghesi, scrive i suoi capolavori, Il barbiere di Siviglia (1775) e Il matrimonio di Figaro (1784), cui segue il mediocre dramma La madre colpevole (1792). Beaumarchais getta le basi di un'arte comica nuova, in cui si combinano il meccanismo perfetto dell'intrigo, la verve brillante del dialogo, i brani satirici, il ritmo dell'azione teatrale. I personaggi non sono caratteri stilizzati, ma vengono tratteggiati realisticamente, dotati di una propria personalità. Nel Matrimonio di Figaro il valletto ottiene il successo non "per" il suo padrone, ma per se stesso. Le battute satiriche contro i privilegi e l'arroganza dei grandi, l'elogio del merito personale, dell'ingegno e della volontà hanno fatto di Figaro il campione della borghesia.
Il romanzoIl romanzo segue le vie più diverse: suggestioni esotiche, fantastiche o erotiche, toni moraleggianti o lacrimosi.
Bernardin de Saint-PierreJacques-Henri Bernardin de Saint-Pierre (1737-1814) con il romanzo Paolo e Virginia (1788) esprime la nostalgia per una natura evocata come un paradiso perduto.
CazotteJacques Cazotte (1719-1792) viene considerato precursore del racconto fantastico e nero per il romanzo Il diavolo innamorato (1772), impregnato di sogno, misticismo e occultismo, sensibile al fascino del mistero e dell'irrazionale.
Restif de la BretonneNicolas-Edme Restif, noto come Restif de la Bretonne (1734-1806), è autore prolisso e fecondo di opere in cui si intrecciano l'insistenza morbosa sulla corruzione dei costumi cittadini, la proclamazione di intenti moralizzatori, il vagheggiamento di utopie politiche e l'esaltazione delle pure abitudini della campagna (Monsieur Nicolas, 1794-97).
Choderlos de LaclosPierre Choderlos de Laclos (1741-1803) è ricordato per il romanzo epistolare Le relazioni pericolose (1782), capolavoro narrativo per la perfezione della struttura, la molteplicità dei punti di vista, l'indagine psicologica.
SadeDonatien-Alphonse-François, marchese di Sade (1740-1814), nasce a Parigi e la sua vita è un susseguirsi di arresti, processi, fughe. Liberato dopo vent'anni di carcere, viene rinchiuso in manicomio nel 1797, fino alla morte. Le opere maggiori: Le 120 giornate di Sodoma (1785, 1931-35 postumo); Gli infortuni della virtù (1787, 1930 postumo); Justine o le sventure della virtù (1791); La filosofia nel boudoir (1795); La nuova Justine (1797); I crimini dell'amore (1800). L'immagine dominante di questi romanzi è il carcere, la cella, il sotterraneo, dove l'erotismo è spinto fino al crimine; il procedimento narrativo è dato dalla ripetizione senza fine. Discesa verso le profondità oscure delle pulsioni sessuali, della perversione, del delitto, l'opera di Sade trasforma la ragione illuminista in logica dell'ossessione, analitica classificazione del male.
ChamfortDopo l'iniziale entusiasmo, Nicolas-Sébastien Roch, detto de Chamfort (1740-1794), si convince del fallimento della Rivoluzione. Nell'opera Massime, caratteri e aneddoti (1795, postuma), esprime un pessimismo scettico e amaro, ormai lontano dai miti del secolo dei Lumi.