Approfondimenti

Gli dei sostituti dell'autocoscienza?

Nei poemi omerici, e soprattutto nell'Iliade, la vita degli uomini è completamente dominata e indirizzata dagli interventi degli dei: le divinità ispirano sentimenti, provocano visioni, assumono sembianze umane per orientare fatti e comportamenti. Nel gioco dei loro conflitti e delle loro alleanze, gli dei muovono gli uomini come pedine, che sembrano non essere capaci di iniziativa e, quasi, di pensieri autonomi. A questo proposito alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi che quando i poemi omerici furono scritti gli uomini non avessero ancora consapevolezza che il proprio esistere e agire dipende da una conoscenza di sé che è implicita in ogni atto, non avevano cioè elaborato la nozione di autocoscienza, come consapevolezza di una vita psichica autonoma. Le divinità perciò erano la proiezione delle forze esterne da cui si sentivano “agiti”.