L'epigramma

In sintesi

Origine ed evoluzione dell'epigramma

In origine il termine epì - grámma (“scritto sopra”) indicava il testo inciso su pietra o altro materiale durevole per commemorare un defunto: in età arcaica si diffonde l'epigramma tombale. Con l'età classica, come testimoniano gli epigrammi di Simonie e Platone, il genere comincia ad assumere un valore letterario autonomo. Durante l'ellenismo diviene il testo preferito da recitare davanti ad un pubblico colto, spesso durante il simposio, che persegue gli ideali poetici propri di Callimaco e dell'ellenismo. Il metro è il distico elegiaco.

Le “scuole”

Si usa distinguere due scuole nell'epigramma del primo ellenismo, quella “dorico-peloponnesiaca”, rappresentata da Leonida di Taranto, e quella “ionico-alessandrina”, di Callimaco ed Asclepiade. A queste due scuole, sul finire dell'ellenismo, occorre aggiungere quella “fenicia” guidata da Meleagro di Gadara.

Leonida di TarantoLa maggior parte dei 100 epigrammi conservati sono di carattere dedicatorio o sepolcrale, venati da toni macabri ed incentrati sulla descrizione di situazioni quotidiane con protagonisti umili uomini del popolo.
Asclepiade di SamoSi fanno risalire a lui 45 epigrammi per lo più di argomento erotico, in cui l'amore è visto principalmente come un gioco spensierato legato al soddisfacimento sessuale; lo stile e il metro sono in sintonia con i canoni callimachei.
Meleagro di Gadara

Oltre ad alcune satire menippee, Meleagro scrisse moltissimi epigrammi (ne sono conservati 130), principalmente d'argomento erotico e dedicati al simposio; inoltre compose la Corona o Ghirlanda, un'antologia di poeti epigrammisti che confluirà nell'Antologia Palatina.

Generi letterari minori: mimo ed elegiaIl mimo conobbe ampia diffusione in età ellenistica con Teocrito ed Eroda, il quale compose 8 mimiambi, considerati la massima espressione di realismo nella letteratura greca. Anche l'elegia ebbe grande espansione nell'ellenismo (Fileta di Cos, Ermesianatte, Fanocle e Callimaco), rispecchiando il gusto per l'erudizione e la raffinatezza formale.