Approfondimenti

Intellettuali e potere

L'ultimo capitolo del Sublime, il XLIV, è dedicato ad una riflessione sulla società e la cultura. Scrive: “Resta da chiarire una questione che mi pose un filosofo: 'Anch'io, come molti altri, mi meraviglio che ai nostri giorni si incontrino nature sommamente adatte alla retorica ed alla persuasione ma davvero in rari casi sublimi e grandi: tanta è l'universale carestia letteraria della nostra epoca! Allora – per Zeus – dovremo credere che la democrazia sia la vera nutrice della grandezza, dato che solo insieme a lei fiorirono e morirono i grandi geni letterari? La libertà è capace di allevare i pensieri dei grandi ingegni [...]'. Poi aggiunse: 'Noi moderni invece, sin dall'infanzia, siamo stati abituati a una servitù imposta dalle leggi, [...] ed ogni servitù, per quanto legittima è una gabbia della mente e una comune prigione' ”.

L'eloquente atto d'accusa di tutto l'ambiente culturale greco-romano alla nuova situazione politica caratterizzata dalla perdita di libertà.