L'Anonimo del Sublime

Un'opera di difficile attribuzione e datazione

Ignoto è l'autore del più geniale trattato di critica letteraria che, insieme alla Poetica di Aristotele, costituisce il fondamento da cui partiranno le riflessioni moderne sull'estetica. Il manoscritto del X sec. d.C. (il Parisinio Greco 2036) che racchiude questo testo “misterioso” dal titolo Del Sublime (Perì Hýpsous), reca l'intestazione “Dionisio oppure Longino in base alla quale si è sempre pensato che l'autore potesse essere uno dei due più celebri personaggi dell'età imperiale: Dionigi d'Alicarnasso, esponente dell'atticismo, o Cassio Longino, retore greco del III sec. d.C. Tuttavia la paternità dell'opera non si può far risalire a nessuno dei due. Dionigi, in quanto atticista, non avrebbe mai sostenuto le teorie espresse nel Sublime. Cassio Longino, invece, visse in un'epoca troppo distante dalla pubblicazione dell'opera di Cecilio di Calatte (fine I sec. a.C.), contro cui il trattato polemizza. Tra le tante supposizioni fatte, ora si è più propensi a identificare l'autore dell'opera in uno dei due famosi retori del I sec. d.C.: Ermagora o Elio Teone.

Ben più importante dell'attribuzione è la questione relativa alla datazione: a questo proposito la critica concorda nel collocare il Sublime all'interno del dibattito culturale caratteristico dell'età imperiale, particolarmente vivo nella seconda metà del I sec. d.C.