Yeats e la poesia di inizio Novecento

William Butler Yeats

William Butler Yeats (1865-1939) è considerato uno dei maggiori poeti di lingua inglese del XX secolo. Genio estremamente versatile, fu sensibile alla tradizione e insieme alle molteplici sollecitazioni e ai fermenti intellettuali dell'epoca, che riuscì a interpretare con straordinaria originalità e profondità e con un linguaggio evocativo e suggestivo. Fu anche figura primaria del movimento per la rinascita culturale irlandese (Irish Revival).

Gli anni di formazione

Nato a Sandymount, Dublino, da una famiglia protestante, trascorse i primi anni dell'infanzia a Dublino e a nove anni si trasferì a Londra con la famiglia, ritornando costantemente nella materna contea irlandese di Sligo, dove ebbe modo di conoscere la cultura e le tradizioni storico-folcloriche a cui la sua ispirazione rimase sempre legata. Fra il 1883 e il 1886 studiò arti figurative e si interessò di religioni orientali e di magia. Abbandonati gli studi artistici per tentare la carriera letteraria, iniziò una sfortunata storia d'amore con la nazionalista irlandese Maud Gonne, che contribuì a dirigere i suoi interessi anche verso i problemi politici e culturali della sua terra. In questa prospettiva Yeats fondò (1899) l'Irish National Theatre e diresse, dal 1904, l'Abbey Theatre a Dublino.

Il periodo magico e folclorico

La sua prima raccolta importante, The wanderings of Oisin (I vagabondaggi di Oisin, 1889), incentrata su motivi fiabeschi e del folclore irlandese, risentiva dell'influsso dei romantici (Shelley), dei preraffaelliti (William Morris) e del suo interesse per i temi mistici e magici, costante rintracciabile in tutta la sua opera. Gli stessi influssi si ritrovano nelle due raccolte seguenti, The rose (La rosa, 1893) e The wind among the reeds (Il vento fra le canne, 1899). Nella prima Yeats prova a collegare con i temi epici derivati dalla storia e dal folclore irlandese le idee eterne platoniche, quali l'amore, la bellezza intellettuale e altre (simboleggiate dalla rosa), presentando un mondo di fantasie personali e sogni a occhi aperti. Anche le liriche della seconda raccolta, ispirate dall'amore per Maud Gonne, rivelano una notevole intensità emotiva, una grande varietà di ritmi, l'influsso di W. Blake e di varie speculazioni mistiche. In entrambe, infine, si colgono l'uso sicuro delle immagini e l'incanto ritmico caratteristici della poesia di Yeats.

Dottrine teosofiche ispirarono a Yeats le raccolte di racconti The tables of the law (Le tavole della legge, 1897) e The adoration of the magi (L'adorazione dei magi, 1897).

In quegli Yeats prese inoltre parte attiva alla rinascita letteraria irlandese, scrivendo numerose opere teatrali in prosa e in versi ­ The land of heart's desire (Il paese del desiderio del cuore, 1894), The countess Cathleen (La contessa Caterina, 1899), On Baile's strand (Sulla spiaggia di Baile, 1904), Deirdre (1906) ­ e fondando con l'amica lady Augusta Gregory l'Irish Dramatic Movement. L'esperienza come drammaturgo lo aiutò nella ricerca di un linguaggio poetico che fosse vicino a quello quotidiano.

Le raccolte poetiche In the seven woods (Nei sette boschi, 1904), The green helmet and other poems (L'elmo verde e altre poesie, 1910), Responsibilities (Responsabilità, 1914) segnarono un'evoluzione verso il realismo, un linguaggio più colloquiale e tematiche di interesse pubblico e sociale con un più sottile utilizzo di effetti ironici. Come egli stesso scrisse nelle Letters (Lettere), la sua era una svolta verso un tipo di poesia più "virile", una poesia che non si soffermasse più sui sogni personali, ma che ricercasse la verità a tutti i costi, in un linguaggio più diretto.

Gli anni della maturità

A partire dal 1919 la poesia di Yeats si arricchì di riferimenti alla realtà contemporanea. Nel 1917 aveva sposato Georgie Hyde-Lees, anch'essa appassionata di magia ed esoterismo. Le raccolte di quegli anni sono davvero sorprendenti per la varietà e complessità dei temi e la maestria dello stile: The wild swans at Coole (I cigni selvatici a Coole, 1917, ampliata nel 1919), Michael Robartes and the dancer (Michael Robartes e la ballerina, 1921), The tower (La torre, 1928), The winding stairs and other poems (La scala a chiocciola e altre poesie, 1933), A full moon in march (Luna piena di marzo, 1935) e Last poems (Ultime poesie, 1936-39), raccolta questa in cui si trovano le liriche più famose, nelle quali Yeats affrontava, fra gli altri, i temi eterni del rapporto fra l'arte e la vita. Anche il saggio A vision (Una visione, 1925) enunciava la sua concezione magica della storia e della personalità e di un'arte poetica costituita da riti simbolici in cui le parole hanno una funzione magica.

Divenuto ormai famosissimo, nel 1923 ricevette il premio Nobel per la letteratura. Trascorse gli ultimi anni di vita in Italia e in Francia, dove morì a Roquebrune-St. Martin.

I temi

La personalità e l'opera di Yeats sono state fortemente condizionate da tre principali suggestioni.

Innanzitutto la pittura simbolica dei preraffaelliti: suo padre era un pittore famoso e la famiglia in cui egli crebbe aveva precisi interessi artistici.

Poi i miti, il folclore, le leggende dell'Irlanda, sublimati dal tentativo di far rinascere la lingua e la letteratura gaeliche, quasi in ribellione contro quella degli invasori inglesi (il cosiddetto Irish Revival), attraverso la fondazione di un teatro nazionale che fosse veicolo per la diffusione delle idee nazionalistiche.

E ancora, l'esoterismo, a cui egli si dedicò per tutta la vita, e l'occultismo. Yeats risentì, inoltre, della frequentazione con membri del Movimento estetico di fine Ottocento, che gli trasmisero il gusto per le atmosfere languide e le immagini preziose, e della collaborazione con gli scrittori della rinascita irlandese, che lo volsero a uno stile più asciutto e più vicino ai problemi reali del tempo. La sua predilezione per la poesia visionaria e profetica di W. Blake venne rafforzata dalla lettura del mistico tedesco J. Böhme, del teosofo svedese E. Swedenborg e dei simbolisti francesi S. Mallarmé e P. Verlaine; con questi ultimi egli condivideva sia la convinzione che l'arte fosse il mezzo adeguato per raggiungere i significati più profondi della realtà, le cui corrispondenze simboliche possono venire intuite e spiegate dal poeta, sia l'aspirazione a fondere forme, colori e immagini in un reciproco "rapporto musicale" con lo scopo di "evocare emozioni indefinite e tuttavia precise".

Dopo i primi componimenti ispirati all'esotismo e dall'atmosfera sognante, dopo quelli che rielaboravano temi popolari e fiabeschi, nella fase più matura Yeats mostrò a pieno la propria personalità: il mondo dei sogni giovanile lasciò il posto a una visione drammatica del mondo e della condizione umana. Il palese pessimismo e la ribellione al decadimento fisico e alla vecchiaia non soffocano la profonda accettazione della vita, riscattabile forse con l'evasione nel mondo dell'arte (si pensi ai componimenti Sailing to Byzantium, Navigando verso Bisanzio, e Byzantium), che comporta però il rischio di una rinuncia alla vita stessa. Tale conflitto rimase senza soluzione fino alla fine, trovando espressione in una grande varietà di stati d'animo, da un senso di frustrazione e disillusione a scoppi incontrollabili di odio violento e distruttivo al sarcasmo e all'amara ironia.

Lo stile

Secondo i critici letterari la produzione poetica di Yeats attraversò varie fasi.

Allo stile piuttosto ornato e letterario delle prime opere, con il gusto per i particolari, il simbolismo e la musicalità di derivazione preraffaellita, seguì una maggiore semplicità.

Le esperienze personali, le vicissitudini politiche dell'Irlanda e l'esperienza teatrale si rifletterono poi in forme più dirette e colloquiali. Nelle raccolte della maturità, la ricchezza inventiva si compose in uno stile preciso, asciutto e al tempo stesso vigoroso, che raggiunse un equilibrio perfetto fra immagini ed emozioni, tra simbolismo e realismo, variando ritmi e metri.