La prosa saggistica e il teatro

Il teatro borghese

Due fatti importanti contribuirono alla riforma del teatro tra la fine del Seicento e i primi anni del Settecento: la pubblicazione nel 1698 di un famoso attacco di Jeremy Collier (1650-1726) alla licenziosità della commedia di costume della Restaurazione (i tempi erano ormai maturi per una visione più morale del teatro, visto che la stessa corte non presentava più l'atmosfera del regno di Carlo II) e il profondo cambiamento del pubblico. Il teatro non fu più, infatti, patrimonio della sola corte e dell'aristocrazia; la stessa regina Anna, salita al trono nel 1702, non amava il teatro e il suo successore Giorgio I Hannover conosceva pochissimo l'inglese: così, gradualmente gli spettacoli vennero organizzati dalla classe media, finendo per rifletterne i gusti, la morale, gli ideali: il dramma aristocratico della Restaurazione si trasformò in dramma borghese.

La tragedia

La tragedia eroica venne sostituita da una rappresentazione di tipo neoclassico, basata sui modelli francesi, che però non produsse opere particolarmente interessanti. Si ricordano Cato (Catone, 1713) di Joseph Addison, Jane Shore di Nicholas Rowe (1674-1718) e The London merchant (Il mercante di Londra, 1731) di George Lillo (1693-1739).

La commedia

Alla commedia di costume della Restaurazione subentrò la cosiddetta "sentimental comedy" (commedia sentimentale), che sostituiva alla licenziosità e all'arguzia della precedente un nuovo tono morale, con esempi di onestà, rettitudine e virtù, ma risultati artistici inferiori alla commedia della Restaurazione. Tra i commediografi più rappresentativi del genere sono da ricordare Richard Steele e Richard Cumberland (1732-1811), autore della commedia di successo The west Indian (L'indiano occidentale, 1771).

La diffusione di questo genere di commedia portò a una reazione guidata da Oliver Goldsmith (v. a p. 121) e Richard Brinsley Sheridan (1751-1816), autore delle commedie The rivals (I rivali, 1775), The school of scandal (La scuola della maldicenza, 1777) e The critic (Il critico, 1779), parodia del dramma sentimentale. Nel 1772 Goldsmith scrisse l'Essay on the theatre; or a comparison between laughing and sentimental comedy (Saggio sul teatro; ovvero un paragone fra commedia divertente e commedia sentimentale), in cui sosteneva come la commedia sentimentale fosse un'assurda mescolanza di commedia e tragedia, mentre il pubblico aveva bisogno di riscoprire l'arte della risata. La sua commedia She stoops to conquer (Ella si umilia per vincere, 1773), oltre a quelle di Sheridan, segnò il trionfo di questa commedia divertente su quella sentimentale.