La prosa saggistica e il teatro

In sintesi

La prosa saggisticaLa maggior parte della prosa scritta nella seconda metà del secolo è opera di filosofi, storici e politici. Abbondano anche le biografie, i saggi, i diari. Si afferma in particolare il giornalismo, grazie alla creazione di tre grandi periodici, "The Tatler", "The Spectator" e "The Guardian", che si pongono come fondamentale testimonianza della vita sociale del tempo.
Gli autoriFra i più significativi del periodo sono: Joseph Addison (1672-1729), Richard Steele (1672-1719), grandi giornalisti; il biografo di Johnson, James Boswell (1740-1795), e il filosofo Edmund Burke (1729-1797), teorico del sublime e assertore di una concezione organica dello stato.
JohnsonSamuel Johnson (1709-1784), poeta, critico, saggista, editore e giornalista, definito il "dottor Johnson", è lo scrittore che domina la scena letteraria inglese della seconda metà del Settecento. Autore di satire improntate a un aspro pessimismo, scrive interessanti saggi nei quali la nota pessimistica, tipica della sua visione della vita, è talora diluita dall'ironia. Nel 1759 scrive il breve romanzo filosofico Rasselas, principe di Abissinia, inframmezzato da molte riflessioni sull'inevitabilità dell'infelicità umana.
Il teatro borgheseSi manifesta la tendenza a cedere ai gusti della classe media. Alla tragedia eroica si sostituisce una rappresentazione di tipo neoclassico, basata sui modelli francesi (Joseph Addison, Nicholas Rowe, George Lillo). La commedia di costume della Restaurazione viene sostituita dalla commedia sentimentale, di minore rilevanza artistica (Richard Steele e Richard Cumberland). Come reazione, si diffonde una commedia divertente a opera di autori come Oliver Goldsmith (1730-1774) e Richard Brinsley Sheridan (1751-1816).