La prosa saggistica e il teatro

Samuel Johnson

Samuel Johnson (1709-1784), noto come il "dottor Johnson", fu personalità straordinaria, che lasciò un'impressione di energia spirituale, di realismo, di razionale e austera filosofia di vita. Ben al di là del suo valore letterario, egli divenne una figura simbolo della borghesia settecentesca.

La vita e le opere

Nato a Lichfield, figlio di un libraio, studiò dal 1728 al 1731 a Oxford, ma dovette abbandonare gli studi a causa dei dissesti finanziari della famiglia. Sposata una ricca vedova, si trasferì a Londra nel 1737. Nel 1738 pubblicò la satira London (Londra), scritta a imitazione di Giovenale, un'invettiva contro le malvagità del mondo che gli attirò l'attenzione di Pope e notorietà, confermata da The vanity of human wishes (La vanità dei desideri umani, 1749), un'altra satira a imitazione di Giovenale, improntata a un aspro pessimismo: entrambe possiedono il vigore delle sue opere migliori.

Ancora più interessanti furono i suoi saggi, pubblicati dal 1750 al 1752 nel suo bisettimanale "The Rambler", in cui mostrava anche doti notevoli di umorista e bozzettista. Collaborò anche ad altri periodici, sotto pseudonimo, con articoli che trattavano argomenti seri quali la felicità dell'uomo, l'angoscia, il dolore, la solitudine, la fama, la vecchiaia, l'amicizia e dai quali emanava una nota di profondo pessimismo, talora diluita da una vena più leggera e umoristica.

Nel 1755 pubblicò il Dictionary of the English language (Dizionario della lingua inglese), un'opera monumentale e comunque la prima che cerchi di stabilizzare la lingua inglese, "di conservare la purezza e definire il significato del nostro idioma". Nonostante qualche errore, l'opera è un lavoro di grande erudizione e di classificazione, pietra miliare nella storia della lessicografia inglese. Dopo la sua pubblicazione, Johnson ottenne il titolo di dottore dell'università di Oxford e una pensione da re Giorgio III.

Nel 1759 Johnson scrisse il suo unico lavoro narrativo, il breve romanzo filosofico Rasselas, prince of Abyssinia (Rasselas, principe di Abissinia), inframmezzato da molte riflessioni sull'inevitabilità dell'infelicità umana. Nel 1764 fondò il Literary Club, una libera associazione a cui aderirono i massimi artisti del tempo (O. Goldsmith, E. Burke, E. Gibbon, l'attore D. Garrick e il pittore J. Reynolds) e che esercitò una grande influenza sulla cultura del secolo.

Considerato una delle maggiori figure della scena letteraria londinese, nel 1765 Johnson pubblicò un'edizione delle opere di Shakespeare e fra il 1779 e il 1781 il suo capolavoro di critica letteraria: Lives of the English poets (Vite dei poeti inglesi), i cui brevi capitoli, dedicati a 52 autori del XVII e XVIII secolo, da Abraham Cowley a Thomas Gray, si distinguono per acume, equilibrio critico, sicurezza di gusto e concisione di stile.

Dotato di uno stile sempre elaborato, lontano dalla parlata quotidiana e con molte derivazioni dal greco e dal latino, Johnson fu uno dei primi liberi professionisti della letteratura in Inghilterra: poeta, critico, saggista, editore, giornalista, condizionò la scena letteraria inglese nella seconda metà del XVIII secolo.