Il romanzo moderno

Gli altri romanzieri del secolo

Nel ricco panorama offerto dalla produzione letteraria del Settecento inglese spiccarono altri scrittori ragguardevoli, anche se non raggiunsero la capacità di penetrazione psicologica né la carica di interessi umani e sociali di Richardson e Fielding.

Tobias Smollet

Tobias George Smollet (1721-1771), nato a Dalquhurn, in Scozia, frequentò l'università di Glasgow e, dopo aver fatto per qualche tempo l'assistente chirurgo, s'imbarcò come medico di bordo su una nave da guerra diretta nelle Indie Occidentali per la spedizione contro Cartagena (1741). Si stabilì quindi per alcuni anni in Giamaica, dove si sposò con una creola; nel 1744 ritornò a Londra e aprì uno studio medico. Nel 1748 ottenne un grande successo con il romanzo The adventures of Roderick Random (Le avventure di Roderick Random), storia picaresca basata in larga parte su esperienze autobiografiche. Tre anni più tardi pubblicò The adventures of Peregrine Pickle (Le avventure di Peregrine Pickle, 1751), romanzo ricco di personaggi comici e grotteschi. A partire dal 1756 si dedicò alla compilazione di opere di carattere storico e geografico e di resoconti di viaggi, tra i quali Travels through France and Italy (Viaggi attraverso Francia e Italia, 1766), alle traduzioni (fra le altre Don Chisciotte di Cervantes e Gil Blas di René Lesage) e a un'intensa attività giornalistica come direttore di varie riviste, fra cui "The Critical Review" e "The British Magazine". Nel 1769, mentre veniva pubblicata The history and the adventures of an atom (La storia e le avventure di un atomo), una feroce satira della vita politica inglese, Smollet si trasferì in Italia, prima a Pisa e poi a Montenero, nei pressi di Livorno. La sua ultima opera, e suo capolavoro, è il romanzo The expedition of Humphrey Clinker (La spedizione di Humphrey Clinker, 1771), scritto a episodi in forma epistolare: lo stile di ogni corrispondente ne riflette la personalità e il carattere. Proprio in quest'opera Smollet riuscì a fondere la naturale vena comica con il realismo.

Laurence Sterne

Laurence Sterne (1713-1768) nacque a Clonmel, in Irlanda; figlio di un ufficiale inglese, seguì il padre da una guarnigione all'altra in Inghilterra e Irlanda fino alla sua morte in un duello. Benché fosse rimasto quasi completamente privo di mezzi, nel 1737 riuscì a laurearsi a Cambridge e l'anno successivo prese gli ordini e si stabilì come curato nel villaggio di Sutton-in-the-Forest, presso York, dove visse fino al 1759, data di pubblicazione della sua prima opera, A political romance (Un romanzo politico), satira della chiesa locale. Nel 1741 si era sposato, ma mantenne una lunga relazione con Elisa Draper, alla quale dedicò il suo Diario e con la quale intrattenne un carteggio pubblicato postumo: Letters of Yorick to Elisa (Lettere di Yorick a Elisa, 1775). Nel 1760 uscirono i primi due volumi di The life and opinions of Tristram Shandy, gentleman (Vita e opinioni di Tristram Shandy), che divenne assai popolare per la novità dell'impianto narrativo e la spregiudicatezza dei temi, ma che gli procurò la censura del mondo letterario ufficiale. Stabilitosi fra il 1760 e il 1762 a Coxwold, nello Yorkshire, si dedicò alla composizione di altri sette volumi del romanzo e alla pubblicazione dei suoi sermoni. Tristram Shandy, il suo capolavoro, è formalmente una biografia, ma di fatto è privo di un intreccio tradizionale e narra, con numerosissime divagazioni, le vicende di un gruppo di personaggi magistralmente caratterizzati. L'eroe dell'opera compare solo nel terzo libro e la narrazione si interrompe quando egli è poco più di un fanciullo; del resto, per più di metà romanzo l'argomento principale non è tanto la nascita quanto il concepimento del protagonista, avvenuto sotto i più infelici auspici. Le numerose digressioni sull'amore, sul tempo, sulle cause dell'oscurità delle nostre idee, sui bambini precoci mostrano l'abilità di Sterne come saggista. Non mancano bizzarrie come pagine bianche, capitoli ridotti a una sola parola, l'uso di particolari caratteri di stampa, che sarà nel XX secolo tipico dei futuristi. Alcuni procedimenti che determinano la struttura del romanzo anticipano la tecnica del flusso di coscienza di scrittori del Novecento come Joyce o Virginia Woolf; essi sono una trasposizione in termini narrativi della teoria del filosofo John Locke secondo la quale le associazioni di idee avvengono in base a processi irrazionali. Le medesime qualità di sentimentalismo e umorismo si ritrovano anche nella sua opera successiva, un breve libro di viaggio ispirato probabilmente dalle visite effettuate in Francia e in Italia: A sentimental journey through France and Italy (Viaggio sentimentale attraverso la Francia e l'Italia, 1768). Con quest'opera Sterne creò un nuovo genere, una specie di guida sentimentale che, anziché descrivere monumenti o paesaggi grandiosi, indugiava su particolari strani, episodi minimi o personaggi di nessuna importanza. Il libro, apparso sotto lo pseudonimo di Yorick (il clown menzionato nell'Amleto di Shakespeare), divenne enormemente popolare anche in Francia, Germania e Italia, dove fu tradotto da Foscolo. Sterne morì a Londra proprio mentre curava la pubblicazione di quest'opera.

Oliver Goldsmith

Oliver Goldsmith (1730 circa - 1774) nacque da una famiglia di origini modeste, ma riuscì a frequentare il Trinity College di Dublino; studiò medicina all'università di Edimburgo e nel 1754 passò a quella di Leida; nel 1756 aprì uno studio medico a Londra. Dopo una serie di impieghi precari, cominciò a scrivere per giornali e riviste. Le collaborazioni al periodico "The Bee" gli procurarono l'attenzione di Samuel Johnson, che lo accolse nel suo Literary Club. Ottenne una certa notorietà con il volume The citizen of the world (Cittadino del mondo, 1762), una serie di 123 lettere scritte da un immaginario filosofo cinese in viaggio in Europa, che offrono un ritratto della società inglese del tempo, combinando abilmente sentimentalismo, satira e ironia.

La sua opera più famosa è il romanzo The vicar of Wakefield (Il vicario di Wakefield, 1766), la triste storia a lieto fine delle vicissitudini del parroco Primrose e della sua famiglia. Benché privo della vivacità comica di Fielding, dell'originalità e del virtuosismo di Sterne, il romanzo si fa apprezzare per l'umorismo e la delicatezza del racconto (in prima persona) e dei personaggi. L'idealizzazione dei personaggi stessi e il trionfo finale del bene e della virtù contribuirono non poco alla grande popolarità dell'opera. Goldsmith pubblicò anche i poemetti The traveller (Il viaggiatore, 1764) e The deserted village (Il villaggio abbandonato, 1770), in cui, fra molte descrizioni idilliche della vita in un piccolo villaggio, si lamenta di una società che privilegia il benessere materiale a quello degli uomini. Riscosse un buon successo anche con la sua produzione teatrale: le commedie The good natur'd man (L'uomo di buon carattere, 1768) e soprattutto She stoops to conquer (Ella si umilia per vincere, 1773), ancora oggi spesso rappresentata.