John Milton

Le opere giovanili

Una prima fase del cammino intellettuale e letterario di Milton è quella che precede la rivoluzione inglese (1629-1639).

La formazione umanistica e cristiana, l'analisi della poesia e della prosa dei classici e il convincimento che il dovere del letterato era quello di impegnarsi nella vita pubblica spinsero Milton a voler diventare un grande poeta. Le prime pubblicazioni, raccolte in un volume nel 1645, in latino, italiano e inglese, mostrano un'eccellente conoscenza della lingua italiana, della poesia petrarchesca, del latino (di Ovidio era in grado di imitare perfettamente lo stile). Ma le liriche migliori sono sicuramente quelle in inglese, nelle quali Milton mostrò di aver raggiunto una notevole maturità artistica in giovanissima età. Ne è un esempio il suo primo lavoro di successo, l'ode On the morning of Christ's nativity (Sulla mattina della natività di Cristo, 1629), composta per celebrare la venuta di Cristo e la sconfitta inferta ai falsi dei pagani. Intorno al 1630 compose una serie di sonetti in inglese e in italiano ispirati ai modelli di Bembo e Giovanni Della Casa. Due poemetti dai titoli in italiano, L'allegro e Il penseroso (1632), probabilmente composti durante l'ultimo periodo di permanenza a Cambridge, sono interessanti esercitazioni di atmosfere e immagini tratte dalla mitologia classica, dalla tradizione medievale e dal folclore inglese: Milton contrappone i modi di vita dell'uomo allegro e dell'uomo contemplativo, con un'arte ancora molto formale, in cui è assente ogni enfasi morale e l'andamento musicale si adegua perfettamente alle immagini.

Dopo un edificante masque intitolato Comus (Como, 1634), che esaltava la temperanza e la castità, nel 1638 Milton compose Lycidas (Licida), un'elegia pastorale dedicata al compagno di studi Edward King, morto annegato, nella quale affronta in generale il problema della morte prematura dei giovani di talento. Anche questa composizione risulta perfetta per la fusione dell'aspetto formale e dell'intima partecipazione del poeta.

Le opere dell'impegno politico-religioso

Nella seconda fase (1640-1660) Milton si dedicò attivamente alle lotte religiose e politiche del tempo e, sul piano letterario, ai lavori in prosa. Fanno eccezione 14 sonetti, fra cui spicca When I consider how my light is spent (Quando rifletto su come si sia spenta la mia luce), composto dopo il 1652, quando divenne cieco: il poeta passa dalla ribellione all'accettazione della propria disgrazia e alla fiducia nei disegni di Dio. Questi sonetti, composti saltuariamente, mostrano, oltre che notevole perizia tecnica, l'originalità di Milton per il fatto che non riprese il sonetto shakespeariano, ma quello petrarchesco.

Fra le opere in prosa la migliore e più famosa è sicuramente Aeropagitica (1644), un'arringa in difesa della libertà di stampa che precorre tematiche care al pensiero liberale del XIX secolo. Contro un'ordinanza restrittiva della libertà di stampa votata dal Parlamento nel 1643, Milton metteva in guardia dall'instaurare metodi da Inquisizione e polemizzava contro coloro che negavano la libertà di stampa con il pretesto di tener lontano il male prevenendone la conoscenza, affermando che in questo modo si annullava la possibilità del bene e della virtù ottenuti proprio come vittoriosa lotta sul male stesso. L'unica depositaria dei valori intellettuali e spirituali era quindi, secondo Milton, la coscienza individuale; nel rifiuto di una virtù inerte e passiva egli esprimeva uno dei tratti più caratteristici della sua personalità: la concezione della cultura e della vita come lotta e inesauribile conquista. Del 1644 è anche il breve trattato Of education (Sull'educazione), nel quale Milton espose il suo ideale di educazione, ovvero quello rinascimentale dell'umanesimo cristiano: la formazione del "gentleman" abile nelle lettere, nelle arti e nelle armi e in più, come effetto della Riforma, interessato ai problemi religiosi e al destino ultimo dell'uomo. Tra il 1644 e il 1645 Milton scrisse quattro trattati sul divorzio, nei quali affermava la necessità di poter sciogliere il vincolo matrimoniale non solo per impedimenti fisici, ma anche per le incompatibilità di carattere. L'arresto e l'esecuzione di Carlo I ispirarono alcuni saggi polemici, tra i quali Pro populo anglicano defensio (Difesa del popolo anglicano, 1651-54), scritto in latino per dare diffusione europea ai suoi pensieri, in cui sosteneva la legittimità della deposizione di un re dispotico (e persino del regicidio, se compiuto in nome della legge e della giustizia) e tracciava una vasta apologia dell'operato della repubblica. Questi scritti, violenti e intemperanti nel linguaggio, intransigenti nella difesa del puritanesimo, hanno al centro l'idea dell'uomo reso libero dalla grazia e quindi non vincolato da nessuna autorità; tale nozione di libertà deve dare vita a un nuovo tipo di Stato (la "comunità dei santi"), retto dalla fede nel Vangelo. È questo il messaggio dell'ultima importante opera in prosa di questo periodo, la De doctrina christiana (1655-60), inedita fino al 1825.