Il romanticismo

I caratteri generali del romanticismo

Già la letteratura settecentesca aveva palesato alcuni segnali che preannunciavano il romanticismo: il risveglio della sensibilità, dapprima limitato al teatro, poi estesosi al romanzo e infine alla poesia, fino ad allora dominata dall'estetica neoclassica; l'approccio soggettivo, incoraggiato da forme narrative quali il romanzo epistolare, che spingeva il lettore a identificarsi con i protagonisti della narrazione; l'interesse per il gotico, soprattutto emerso nei romanzi di fine secolo. Questi fattori favorirono il mutare nel pubblico di sensibilità, valori e atteggiamenti.

Emozione e immaginazione

Tutto l'Ottocento fu percorso dalla graduale evoluzione dell'idea che la poesia, prima concepita come imitazione della natura umana al fine di dilettare ed educare, doveva essere espressione dell'emozione del poeta e che il rapporto del poeta con la poesia doveva risultare più importante del suo rapporto con il pubblico. Shelley sosteneva nel saggio Difesa della poesia che la poesia "può essere definita come l'espressione dell'immaginazione", "centro e circonferenza di tutta la conoscenza". Il risultato di questa convinzione fu che molti romantici tesero a identificare la poesia con la filosofia e la metafisica. Coleridge, a tal proposito, scriveva: "nessun uomo potrà mai essere un grande poeta senza essere allo stesso tempo un grande metafisico". La funzione della poesia divenne quella di scoprire la realtà intima delle cose o ciò che sta dietro l'apparenza dei fenomeni sensoriali. L'arte non imitava ciò che vedeva, ma lo ricreava, e l'immaginazione stessa, in quanto potere creativo e originale distinto dalla fantasia, aveva la forza di dare un nuovo ordine al mondo, creando perfezione laddove era disordine. Questa nuova fede nel potere creativo e cognitivo dell'immaginazione prendeva il posto della fede nella ragione, in aperta reazione al gusto neoclassico settecentesco.

La tendenza all'interiorizzazione e all'immaginazione, che proiettava sentimenti ed emozioni sulla natura circostante, fece i poeti romantici sognatori e individualisti, con un'inclinazione verso l'esotismo, il meraviglioso, l'anormale.

Alcuni mostrarono interesse per i problemi sociali e politici, ma le condizioni sociali dell'Inghilterra erano molto cambiate nella seconda metà del Settecento, soprattutto come conseguenza della rivoluzione industriale, che aveva determinato una netta frattura tra classi ricche e povere. Proprio la mancanza di un comune substrato di fede e aspirazioni tra le classi sociali determinò una sorta di allontanamento dei poeti da un mondo sentito come alieno e un rivolgersi unicamente alla propria esperienza.