I poeti della seconda generazione romantica: Byron, Shelley, Keats

In sintesi

ByronGeorge Gordon Byron (1788-1824) nasce a Londra nel 1788 e per tutta la vita assume in pubblico gli stessi atteggiamenti tenebrosi dei suoi eroi letterari, dando scandalo per le relazioni con donne sposate. Si appassiona prima alla causa patriottica italiana e poi a quella greca; proprio in Grecia si reca per prendere parte alla guerra d'indipendenza contro i turchi, ma muore a Missolungi.
Le opereLe raccolte di versi Frammenti effimeri (1806) e Ore d'ozio (1807); le "novelle turche" Il corsaro (1814), Lara (1814); il poema eroicomico Beppo (1818); le tragedie Marino Faliero (1820) e I due Foscari (1821).
I capolavoriPellegrinaggio del giovane Aroldo (1812), in strofe spenseriane, in cui il protagonista è una proiezione ideale del poeta; compare per la prima volta la figura dell'"eroe byroniano", uomo misterioso, dal passato ambiguo, incline agli eccessi, sensibile alla bellezza e alla natura e innamorato, spesso tragicamente, di una donna. Don Giovanni (1819-24), poema in ottava rima che canta le avventure del giovane spagnolo; qui Byron dà libero sfogo all'ironia e all'idealismo, all'ossevazione del mondo e alle sue esperienze; Don Giovanni appare più vittima che attore della propria avventura.
Lo stileByron non ripudia la tradizione letteraria inglese e continua a riferirsi alla poetic diction, quindi non partecipa alla rivoluzione romantica del linguaggio poetico.
ShelleyPercy Bysshe Shelley (1792-1822) nasce nel Sussex, studia a Eton e Oxford; rimane influenzato dalle idee filosofiche libertarie di W. Godwin e dal neoplatonismo. Dal 1818 si stabilisce in Italia, dove scrive le sue opere migliori. Muore annegato nel golfo di La Spezia.
Le opereL'opuscolo La necessità dell'ateismo (1818); i romanzi gotici Zastrozzi (1810) e St. Irvyne (1811); il primo poema è La regina Mab (1813); il poemetto Alastor (1816); il poema epico La rivolta dell'Islam (1818); la raccolta di liriche L'Inghilterra nel 1819.
I capolavoriIn poesia: i drammi in versi I Cenci (1819) e Prometeo liberato (1820); l'elegia per la morte di Keats Adone (1821); le famosissime liriche Versi scritti sui colli Euganei (1818), Strofe scritte in un momento di sconforto vicino a Napoli (1818); le odi Al vento dell'ovest (1820), Alla nuvola (1820), A un'allodola (1820). In prosa: Difesa della poesia (1840, postumo), in cui difende la potenza creatrice della poesia.
La poeticaLa poesia è il mezzo di espressione dell'immaginazione. Il poeta è legislatore del mondo e profeta.
Lo stileLa sua opera è animata da uno slancio lirico intensissimo e da un soggettivismo a volte esasperato; le liriche non hanno una costruzione dialettica e le immagini seguono il variare degli stati d'animo.
KeatsJohn Keats (1795-1821) nasce a Londra; studia medicina e farmacia prima di dedicarsi alla poesia. La sua vita è tutta dedicata alla poesia e al culto della bellezza. Ammalato di tubercolosi, muore giovanissimo a Roma.
Le opereIl primo volume di versi, Poesie, di John Keats (1817), non viene ben accolto da critica e pubblico, come il poema successivo Endimione (1817-18), lavoro di transizione tra la giovinezza e una fase più matura; la raccolta Lamia, Isabella, La vigilia di S. Agnese e altre poesie (1820) comprende i suoi migliori componimenti: oltre a quelli nel titolo, Iperione e le odi A un usignolo, A un'urna greca, All'autunno, Sulla melanconia, Ad Apollo, A Psiche. Fondamentali le sue lettere, che contengono alcuni principi fondamentali della sua poetica.
I temiKeats è costantemente preoccupato dal rapporto tra bellezza e verità; l'immaginazione è fonte di verità; l'immaginazione non possiede una morale; il poeta non ha identità e la sua qualità migliore è la Capacità Negativa, cioè quella di essere nell'incertezza, non impaziente di correre dietro alla ragione.
Lo stileNelle sue opere Keats mostra una notevole varietà di stili; sue caratteristiche primarie sono l'uso di immagini concrete (con un'attenzione particolare ai colori e alle forme degli oggetti) e l'attento uso dei suoni (versi estremamente musicali).
I poeti romantici minoriWalter Savage Landor (1775-1864) segue i modelli classici e i suoi versi mostrano sobria intensità, misura e precisione lapidaria. Thomas Campbell (1777-1844); Thomas Moore (1799-1852); Leigh Hunt (1784-1859); Thomas Hood (1799-1846); John Clare (1793-1864); Thomas Lovell Beddoes (1803-1849).