Il movimento estetico e Oscar Wilde

Introduzione

Iniziato negli anni Settanta (i precursori sono da ricercarsi nel movimento preraffaellita e nelle opere critiche di Algernon Charles Swinburne), il movimento estetico raggiunge il culmine nell'ultima decade dell'Ottocento. Il periodo si configura come un'incessante ricerca non solo di nuove forme letterarie e artistiche, ma anche di nuove esperienze, sensazioni e modi di vita. L'estetismo non è infatti solo un movimento letterario, ma rappresenta anche il tentativo di liberarsi dai vincoli morali e dai pregiudizi della società vittoriana. Al materialismo e all'utilitarismo dominanti vengono contrapposti, come valori assoluti, il culto della bellezza e la religione dell'arte come impegno unicamente soggettivo. L'arte non può essere subordinata a fini morali, sociali, religiosi o didattici, perché il suo fine ultimo è in se stessa: la teoria dell'"arte per l'arte", ripresa dallo scrittore francese Théophile Gautier e dalla scuola parnassiana. Il movimento estetico inglese, pur senza eccelsi risultati artistici, sembra più interessante proprio per la reazione al puritanesimo vittoriano.

Padre dell'estetismo inglese è ritenuto Walter Pater; suo vero profeta è Oscar Wilde. Wilde concepisce il mondo come un palcoscenico su cui interpretare il ruolo di protagonista; con il comportamento eccentrico, le maniere raffinate e sofisticate, la conversazione brillante e ricca di paradossi, egli si guadagna un ruolo di primo piano nell'alta società del tempo.