Thomas Hardy e il romanzo tardo vittoriano

In sintesi

HardyThomas Hardy (1840-1928) nasce a Upper Blockhampton, vicino a Dorchester; trasferitosi a Londra, si dedica alla poesia con scarso successo; passa poi alla prosa divenendo uno dei maggiori romanzieri del tempo. Negli ultimi anni, dopo il 1896, riprende l'attività poetica. Muore a Max Gate, presso Dorchester.
I romanziVia dalla pazza folla (1874), Ritorno al paese (1878), Il sindaco di Casterbridge (1886), Tess dei D'Urbervilles (1891), Giuda l'oscuro (1896).
La poesiaPoesie del Wessex (1898), Gli zimbelli del tempo (1909), opere nelle quali esplora le più diverse forme poetiche.
I temiHardy mostra in tutti i suoi romanzi una nota di cupo fatalismo e una filosofia di determinismo che lasciano pochissimo spazio alla volontà e alla responsabilità dell'uomo; anche la natura sembra partecipe dei drammi dei personaggi che la abitano.
MeredithGeorge Meredith (1828-1909) dopo gli studi in Germania tenta la carriera giuridica, ma si rivolge alla letteratura. Nemico delle soffocanti convenzioni vittoriane che limitano il libero sviluppo della personalità, nei suoi romanzi, tra i quali Evan Harrington (1860), Rhoda Fleming (1865), La carriera di Beauchamp (1883) e soprattutto il suo capolavoro, L'egoista (1879), mostrano una prosa complessa, con frequenti riferimenti filosofici e un'alternanza fra lucido razionalismo e un linguaggio poetico ricco di metafore. Un linguaggio vibrante di singolare modernità distingue anche la sua opera poetica: Amore moderno (1862), Poesie e liriche della gioia della terra (1883) e Ballate e poesie di una vita tragica (1887).
Il romanzo alla fine del secoloProduzione di transizione fra il periodo di fine secolo e quello successivo, si ispira a vari generi e temi: satira (Samuel Butler, 1835-1902); inquietudine religiosa (Mark Rutherford, 1831-1913); realismo psicologico (George Gissing, 1857-1903); naturalismo venato di decadentismo (George Moore, 1852-1933, anche poeta); umorismo nell'osservazione del costume (Jerome Klapka Jerome, 1859-1927).
StevensonRobert Louis Stevenson (1850-1894), di Edimburgo, grande viaggiatore, oltre a scrivere libri di viaggio e racconti mostra una vocazione per il romanzo d'avventura: L'isola del tesoro (1883); la storia misteriosa e simbolica Lo strano caso del dottor Jeckyll e del signor Hyde (1886); il racconto Il principe Otto (1885); i romanzi Il fanciullo rapito (1886), La freccia nera (1888), Il signore di Ballantrae (1889), Catriona (1893), Weir di Hermiston (incompiuto, 1896). È scrittore lucido e dotato di grande maestria tecnica.
KiplingRudyard Kipling (1865-1936) nasce a Bombay, studia in Inghilterra e viaggia molto come giornalista. Scrive racconti e poesie. In America scrive i propri capolavori, Il libro della giungla (1894) e Il secondo libro della giungla (1895), che hanno per argomento il rapporto fra l'uomo "naturale" e quello corrotto dalla civiltà. Il suo romanzo più riuscito è Kim (1901), che analogamente ai precedenti ha come sfondo il mondo indiano, mentre il più noto fra i libri pensati esplicitamente per i ragazzi è Capitani coraggiosi (1897). In tutte le sue opere Kipling sostiene che nessuna individualità può sopravvivere senza principi morali o regole di comportamento, senza rispettare una legge comune. Viene insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1907.